torino - Vita, la donna che ieri mattina ha accoltellato suo figlio prima di gettarsi dall'ottavo piano del suo condominio, secondo alcuni testimoni, era una donna inquieta. Vita era separata e viveva con il suo bambino in una casa popolare in via Bologna. Il padre del bambino si chiama Dante. L'uomo è rimasto fino a tarda notte in questura per rispondere alle domande degli inquirenti e del pm Onelio Dodero.

Il bambino, che frequenta la prima elementare in una scuola vicino a casa, dopo 11 ore di intervento, è fuori pericolo. Il ragazzino ha subito gravissimi danni al torace, milza e polmoni.

Presenta anche tagli sulle mani e sulle braccia. Quest'ultime lesioni sarebbero state provocate da tentativi di difesa. Ora è in prognosi riservata.

I genitori della piccola vittima

Il padre, Dante Scrivano, 56 anni, ha passato alcuni anni in galera. L'ultimo suo arresto risale al 2010. Oggi l'uomo lavora per l'azienda di un amico. Anche la sua ex fidanzata, Vita, di origini albanesi (il suo vero nome è Elida Zero) presenta un passato pieno di buchi neri. Dall'amore dei due era nato il loro bambino. Nessuno conosce i motivi della rottura della loro relazione. Si sa solo che due anni fa, Vita aveva denunciato Dante per maltrattamenti. Il caso era stato archiviato. Le relazioni dei carabinieri parlano di denunce e controdenunce.

Secondo quanto riportato da alcuni vicini di casa, la donna non si era rassegnata alla fine della loro relazione.

"Era depressa"

Secondo alcune indiscrezioni, qualche tempo fa, Vita era scappata da Torino con suo figlio a Marsiglia, dalla sorella. Dopo sei mesi, Dante era andato a prenderla. "È un buono - raccontano - le dava 500-600 euro al mese.

E nonostante quella gli rovinasse l’esistenza, faceva tutto il possibile per lei e per il loro bambino".

Altri dicono: "Era depressa, dovevano toglierle il bambino, perché nessuno è intervenuto?". Nessuno comprende le motivazioni che hanno spinto Vita a compiere quel folle gesto. Probabilmente, si è trattato di un raptus, conseguenza di una profonda depressione.