Sette mesi fa, Italo D'Elisa (22 anni al momento della morte) aveva investito Roberta Smargiassi (34) uccidendola. La donna portava in grembo un bambino, neanche lui ce l'ha fatta. Da quel momento, Fabio Di Lello (32) aveva perso qualsiasi scopo o ragione di vivere. Passava interi giorni ed intere notti dinanzi alla tomba dell'adorata consorte. Fabio era disperato per tutto quello che aveva pensato e costruito negli ultimi anni: i suoi sogni, i suoi progetti per il futuro prossimo, il matrimonio con Roberta. Tutto distrutto in un solo istante. Lo scorso primo Febbraio il gesto criminale: il Di Lello ha impugnato la pistola e sparato quattro colpi, uccidendo, colui che gli aveva portato via tutto: lo stesso Italo D'Elisa.
In seguito, il 32enne ha deposto l'arma del delitto sulla tomba di Roberta, come per voler dire: "Ecco, hai ottenuto vendetta".
Ecco come è iniziato tutto
Il primo luglio 2016, Roberta Smargiassi era stata travolta da un'auto ad un incrocio. Il responsabile era un giovane di nome Italo D'Elisa. Sette mesi dopo, il ragazzo è stato ucciso dal marito di lei, Fabio Di Lello. Italo era divenuto per Fabio un assassino vero e proprio, e meritava di morire. L'avvocato del 32enne difende il suo assistito, parlando di gesto impulsivo. Prima dell'omicidio, Di Lello aveva ceduto tutti i suoi beni ai suoi genitori. Roberta Smargiassi, al momento della morte, era incinta di poche settimane. La povera donna aveva solamente 34 anni.
Fabio e Roberta si erano sposati tre anni fa e lo scorso Giugno avevano scoperto di aspettare un bambino.
Il folle gesto dettato dalla disperazione
Il bambino atteso da Roberta e da suo marito Fabio non ha mai visto la luce. Il piccolo è morto assieme alla sua mamma quel maledetto giorno del primo Luglio 2016, in un incidente stradale a Vasto, in provincia di Chieti.
Da quel momento, il Di Lello non ha mai smesso di battersi per avere giustizia. Tuttavia, il 32enne si sentiva abbandonato ed inascoltato, in quanto Italo, quel ragazzo che aveva (seppur involontariamente) posto fine alla vita di Roberta ed a quella del loro bambino, era ancora a piede libero. L'omicidio di Italo D'Elisa potrebbe essere un gesto meditato da lungo tempo da Fabio Di Lello.
L'uomo aveva infatti comprato la pistola a Settembre, due mesi dopo la morte di Roberta. Il primo Dicembre, inoltre, tramite un atto notarile, aveva intestato tutti i suoi beni al padre e alla madre. Per aggiornamenti su questa ed altre notizie di cronaca, cliccate Segui.