"Pistola fumanti": sceglie ancora un'apertura ad effetto il quotidiano "Libero", dopo il polverone sollevato ieri dal titolo "patata bollente", riferito alla sindaca di Roma Virginia Raggi e alle sue vicende giudiziarie.

Quasi tutti gli esponenti politici sono intervenuti a difesa della prima cittadina, anche i suoi avversari, da Roberto Giachetti a Roberta Lombardi. Hanno preso posizione anche i rappresentanti istituzionali, dal presidente del Senato, Pietro Grasso, a quello della Camera, Laura Boldrini, che ha parlato di "giornalismo spazzatura".

Di fronte a queste reazioni, oggi il quotidiano ha scelto di rincarare la dose con un titolo ugualmente altisonante e polemico verso tutti, ma soprattutto verso il M5S. "Quanto chiasso per una patata bollente", si legge nell'occhiello. E nel sommario che accompagna l'editoriale del direttore Vittorio Feltri, è scritto: "Gli educati inventori del Vaffa-day, ci mettono alla gogna e la sinistra si accoda accusandoci di sessismo. Ma quando riservammo a Ruby la medesima copertina dedicata alla Raggi, nessuno si lamentò. Al solito, due pesi due misure".

Oggi, in prima pagina c'è anche un editoriale, a firma Gianluca Veneziani, dal titolo "Così i professionisti dell'insulto trattano le rivali politiche", corredato da un fotomontaggio con Gad Lerner, Mara Carfagna, Nicole Minetti e Ruby, ripreso proprio dal blog di Grillo, che nel 2011 "sbeffeggiava alcuni protagonisti del dibattito sul caso Ruby", come si legge nella didascalia.

"Patata bollente", Virginia Raggi annuncia querela

Ieri, in serata, la sindaca di Roma ha scelto di rispondere alla provocazione di "Libero" con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, in cui annuncia querela per diffamazione: "Immagino le ore passate in redazione per produrre questa rara perla di letteratura. Non c'entra il confronto.

Non c'entrano le idee diverse. C'è un retropensiero che offende non solo me, ma tante donne e uomini. Voglio svelare un segreto a questi fini intellettuali: un sindaco può essere anche donna!", scrive Raggi.

E aggiunge: "Ringrazio tutti coloro che, donne e uomini, oggi mi hanno manifestato la loro solidarietà. Ah dimenticavo, quando chiederò il risarcimento per diffamazione - ovviamente lo farò - aggiungerò anche 1,50 euro che ho speso per comprare per la prima e ultima volta questo giornale".

Libero, "pistola" puntata contro il Movimento Cinque Stelle

Già ieri, "Libero" aveva comunicato che il titolo "patata bollente" ha "il merito di aver messo d'accordo buona parte dei dirigenti grillini con diversi pezzi grossi del Partito democratico", visto che di comune accordo hanno chiesto al direttore Vittorio Feltri di scusarsi con la sindaca di Roma.

Richiesta subito rigettata dal diretto interessato: "Ma perché dovrei chiedere scusa? - ha detto Feltri - questo stesso titolo lo feci il 15 gennaio 2011 su 'Libero' per il caso Ruby rubacuori. L'occhiello era 'Silvio rischia grosso', il titolo 'La patata bollente'. Lo stesso titolo 'la patata bollente' fatto su Ruby e con foto di Ruby va bene, se invece lo facciamo sulla Raggi non va bene, come mai?".

Feltri continua: "Poi che cos'è la patata? A Roma c'è sicuramente una questione scottante, e quindi è una patata bollente". Il sessismo nel titolo, per il direttore di "Libero" non c'è, e il doppiosenso "eventualmente lo attribuisce chi legge non chi scrive".

Oggi, dunque, in segno di continuità con la presa di posizione del direttore, il quotidiano rilancia e fa le pulci al Movimento Cinque Stelle, elencando gli attacchi sessisti e omofobi che il blog di Grillo ha riservato agli avversari da quando il comico genovese è sceso in politica, sia attraverso tweet che con immagini e fotomontaggi, come quello pubblicato in prima pagina.

Tra le donne delle istituzioni prese di mira in questi anni da Grillo, citate da "Libero", ci sarebbero la presidente della Camera, Laura Boldrini, Maria Elena Boschi, Debora Serracchiani, Rosy Bindi e Rita Levi Montalcini.