Il IV comune di Roma amministrato dal movimento 5 stelle ha inviato giovedì 16 febbraio una circolare ai parroci delle 18 parrocchie che ne fanno parte richiedendo una tassa per occupazione di suolo. I parroci che vorranno organizzare la tradizionale via crucis attraverso le vie del paese dovranno scaricare l'apposito modello via internet e pagare una tassa al pari delle attività commerciali. La tassa da pagare ammonta a 70 euro + 16 euro di bollo.

Naturalmente i parroci hanno fatto sapere del proprio disaccordo e il quotidiano avvenire ha pubblicato la notizia e la sua natura illegale.

Il giornale cattolico precisa che le parrocchie non sono attività commerciali e che la libertà di culto è un diritto garantito dalla costituzione. Inoltre la Processione non occupa il suolo per un periodo di tempo ma solo il necessario ad attraversarlo come qualsiasi manifestazione politica o sidacale.

Il parroco della chiesa di San Fedele in zona Pietralata don Fabrizio Biffi ha risposto alla richiesta con ironia dalle pagine del sito parrocchiale.

Don Fabrizio ha dichiarato di non avere nessuna intenzione di pagare per la via crucis ponendola così allo stesso livello di una bancarella o di un palco. A questo punto il parroco preferisce farla all'interno della parrocchia sperando che in futuro non si debba pagare una tassa sull'Ave Maria o sul Padre nostro.

Alla fine del messaggio don Fabrizio si complimenta con la sindaca del comune Roberta Della Casa per il risultato ottenuto: evitando la processione le strade non si consumeranno e non si formeranno buche.

Ma ecco che lo stesso giornale Avvenire pubblica poche ore fa la smentita da parte della sindaca che si dichiara completamente estranea e contraria a un simile provvedimento.

Le processioni non pagano e non dovranno mai pagare nulla, le tasse riguardano solo ed esclusivamente le feste patronali per il montaggio di palchi, fuochi d' artificio ecc.

La vicenda quindi iniziata giovedì 16 febbraio con l'invio di un fax alle 18 parrocchie e estesa a macchia d'olio su tutti i giornali sembra essere risolta ma resta ancora da scoprire chi si è fatto promotore di una simile iniziativa.