Giunta dopo alcuni mesi dalla terribile tragedia del 19 agosto la decisione di porre sotto sequestro le grotte sotterranee che hanno procurato negli ultimi anni lutti dolorosi agli amanti del mare, conquistando per questo il nomignolo di "grotte Killer".

La morte dei sub a Palinuro

I tre sub che persero la vita il 19 agosto scorso non erano dei novellini ma persone molto esperte e serie nello svolgere il proprio lavoro. Durante l'immersione a parete organizzata per quel particolare e sfortunato evento non era prevista nessuna escursione all'interno delle grotte.

Cosa sia successo e perché il primo dei sub si sia infilato nello stretto cunicolo nessuno è riuscito a capirlo.

Mauro Cammardella e Mauro Tancredi facevano questo mestiere da anni e conoscevano ogni anfratto e pericolo delle profondità del loro mare. Lo stesso dicasi anche per il loro amico Silvio Anzola, milanese ma innamorato dei luoghi e del mare cilentano.

L'allarme scattò 1 ora e mezza dopo l'immersione ma non fu possibile trovare i sub se non dopo alcuni giorni. Le grotte della scaletta infatti sono dei cunicoli di circa 15 metri che si allargano e si restringono in alcuni punti in modo da rendere difficilissima l'esplorazione. Non solo la strettezza dei cunicoli rendono impraticabili questi posti ma anche il pulviscolo che ostacola la vista e la respirazione.

Altre tragedie negli anni precedenti

Nel 2012 e nel 1996 altri sub avevano perso la vita in queste acque. Da allora le discussioni sulla opportunità di porre sotto sequestro queste attrazioni naturali sono andate avanti fino alla decisione odierna della procura di Vallo della Lucania di porre sotto sequestro le grotte dando incarico di mettere in atto la sentenza al tenente di vascello Andrea Palma.

La sentenza non è bene accetta da tutti

All'indomani di questa decisione non mancano le critiche di coloro che ritengono questa sentenza inutile. I pericoli infatti presenti nella pratica di alcuni sport sono normali: possono avere gli stessi problemi gli appassionati di sci ad alta quota o di base jumping o altro.

Sicuramente qualsiasi tipo di attività sportiva deve essere affrontata con le dovute conoscenze e precauzioni.

Le persone che si affidano a degli istruttori si sentono tutelati dai pericoli ma hanno comunque coscienza delle possibili sorprese. In questo caso però la vicenda si veste di ignoto. Non sappiamo e non possiamo sapere la verità che porta dei professionisti a ritrovarsi in simili situazioni. Il pericolo di queste grotte è conosciuto e proprio per questo non si riesce a capire perché i sub si siano ritrovati all'interno di esse. Alla fine è proprio il mistero e non altro che rende necessario il cercare di porre fine a queste tragedie con l'unica soluzione possibile.