Non è sicuramente un bel periodo per Samsung che deve incassare un ulteriore danno alla propria immagine, a causa dell'arresto dell'erede alla presidenza dell'azienda, Lee Jae-Yong, accusato di alcuni illeciti piuttosto gravi. Dopo il caso delle batterie esplosive del Samsung Galaxy Note 7, che ha sicuramente arrecato pesanti danni all'azienda sudcoreana, sia a livello pubblicitario che economico, questa vicenda rischia di avere altrettante pesanti ripercussioni. Ma ci sono anche i bilanci in calo che pesano sull'azienda sudcoreana, insieme alle battaglie legali perse nei confronti dell'Antitrust e di Altroconsumo in Italia, relativi ad attività promozionali scorrette e che sono costate la bellezza di 3milioni di multa da pagare.
Samsung, guai in vista per Lee Jae-Yong
Con un tweet, divenuto ormai un classico delle breaking news in tempo reale, l'agenzia sudcoreana Yonhap, ha fatto sapere dell'arresto di Lee Jae-Yong dopo l'autorizzazione ricevuta dalla Corte centrale distrettuale di Seul. L'accusa, che comprende le imputazioni per frode, corruzione e spergiuro, è di aver promesso alla confidente Choi Soon-sil l'importante cifra di 37,5 milioni di dollari, in cambio di favori politici di una certa rilevanza.
Ora passeranno 20 giorni per poterlo incriminare formalmente e nei quali verrà provvisoriamente detenuto, dopo aver già evitato a gennaio la stessa accusa grazie ad un giudice che aveva respinto la richiesta dei pubblici ministeri.
Questa vicenda, in maniera curiosa, è legata alla presidente della Sud Corea, coinvolta in un classico impeachment, con la stessa confidente, Choi Soon-sil, ora in arresto, alla quale sarebbe stata concessa protezione politica dietro la concessione di alcuni finanziamenti.
Samsung, la vicenda si complica
Il vice presidente di Samsung, Lee Jae-yong, avrebbe promesso elevati fondi a Choi Soon-sil, se non addirittura erogati direttamente, in modo da avere nel 2015 il via libera dei fondi pubblici destinati ad un'operazione interna alle gerarchie aziendali.
L'obiettivo di questo movimento sospetto di capitale sarebbe stato funzionale proprio al passaggio di consegne fra il padre Lee Kun-hee ed il giovane rampante vice presidente. In attesa che la vicenda venga chiarita, nuove nubi si addensano sulla Samsung e sul suo futuro, condizionandone pesantemente anche la quotazione presso la Borsa di Seul.