La #Cina, per voce del suo ministro de commercio, ha deciso di non importare più carbone dalla #Corea del Nord, perchè irritata per i test balistici effettuati nei giorni scorsi dal paese governato dal controverso leader #Kim Jong-un.
Inoltre ad aggravare i rapporti fra i due vicini di casa asiatici e rispettivi partners commerciali, anche l'assassinio in Malesia, sempre nel recente periodo, del fratellastro di Kim, Kim Jong-nam, morto per avvelenamento ed il cui omicidio pare essere stato attribuito proprio alla volontà del dittatore nordcoreano.
Questa decisione era già stata sperimentata a fine anno ed andava a rafforzare le sanzioni Onu, proprio per i comportamenti provocatori ed irrispettosi di Kim Jong-un, che ha continuato nei suoi test missilistici senza alcuna remora di sorta.
Cina, grosso partner commerciale della Nord Corea
La risoluzione Onu 2321 del 30 novembre 2016, varata dal Consiglio di Sicurezza, proprio per fermare i test nucleari della #Corea del Nord ripetuti in settembre, aveva come obiettivo quello di colpire le materie prime, principale fonte di export e di rendimenti in valuta estera del paese asiatico.
Oltre al carbone, che in quel primo ammonimento veniva solo ridotto con un tetto annuo massimo per l'importazione, si aggiungevano anche altre materie estratte nel sottosuolo nordcoreano, fra cui rame, nickel e zinco.
Infliggere un danno economico alla nazione di #Kim Jong-un, era il principale obiettivo dell'Onu per poter fermare le azioni scellerate del dittatore, con l'aggiunta anche di restrizioni in termini bancari a carico di diplomatici ed ambasciate di Pyongyang.
Sfida aperta fra Cina e Corea del Nord
Se in un primo tempo la reazione della #Cina alle sanzioni Onu era stata tiepida, i recenti test nucleari portati avanti dalla #Corea del Nord, hanno irritato molto la seconda potenza economica mondiale con l'aggravante dell'uccisione di Kim Jong-nam che era protetto dal governo di Pechino .
Il fratellastro di Kim era stato avvelenato mentre si stava imbarcando per Macao, l'ex colonia portoghese dove risiede la sua famiglia, protetta dai servizi segreti cinesi, secondo le fonti di Seul.
Proprio gli agenti segreti sudcoreani, consideravano Kim Jong-nam una valida alternativa in mano alla #Cina, all'attuale dittatore della Corea del Nord in caso di un collasso futuro del suo regime, vista la poca affidabilità in termini di governo dimostrata da #Kim Jong-un, in carica solo con la forza nel suo paese.