È una storia che ha dell'incredibile quella di Giuliano Ottavianelli, settantenne con una disabilità motoria del 100%, impossibilitato a uscire dal proprio appartamento per la presenza di barriere architettoniche all'interno del palazzo in cui vive.
Abbandonato tra lassismo e burocrazia
Lo stabile, che si trova precisamente in Via Lazio 61 a Montesilvano, è di proprietà del comune di Pescara che tra lassismo e burocrazia ha contribuito a procrastinare una situazione di per sé incresciosa e assurda. Perché da ben tre anni il signor Giuliano è prigioniero in casa propria per la presenza di due rampe nell'androne, talmente ripide da impedire l'accesso sia al portone che all'ascensore.
Anni di battaglie per far conoscere una realtà problematica e a poco sono serviti gli esposti presentati ai carabinieri e alla procura con la speranza di trovare una soluzione.
Uno scivolo nuovo a costo ridotto
Grazie all'impegno dell'Assessore Alle Politiche Sociali Antonella Allegrino i lavori sono stati ultimati in poco più di due mesi, con un costo per l'80% a carico del Comune, e la presenza del nuovo scivolo consentirà al signor Ottavianelli di entrare e uscire agevolmente dalla palazzina.
È Claudio Ferrante, presidente di Carrozzine Determinate, a dare la bella notizia. L'inaugurazione della nuova rampa, e la consegna delle chiavi, sono il risultato dell'impegno a far rispettare i diritti dei cittadini, un atto di civiltà ottenuto anche grazie al contributo della sua Associazione e alla grande sensibilità dell'Assessore.
Le dichiarazioni di Giuliano
"Una grandissima soddisfazione - dichiara il pensionato – mettere la parola fine a una vicenda così lunga e dolorosa, ed è una gioia la ritrovata libertà di poter andare a prendere un caffè al bar o in ospedale per le cure di cui ho bisogno."
Quella di Giuliano Ottavianelli è una storia emblematica che ci ricorda quanto c'è ancora da fare, nel nostro Paese, per eliminare tutte le barriere, architettoniche e comportamentali. Ancora più assurda se si considera che per porre rimedio sono bastati pochi mesi di lavoro e una spesa di soli settemila euro.