La diciottesima edizione dei Laureus World sport Awards incorona Bebe Vio con il titolo di "Sportiva dell'anno con disabilità". Dopo i successi ottenuti alle paralimpiadi di Rio di Janeiro 2016 (oro nel fioretto individuale e bronzo nella prova a squadre), un ulteriore trofeo arricchisce il palmares della giovane schermitrice veneta. Per Beatrice "Bebe" Vio è un importante premio che celebra le capacità sportive dell'atleta, con le quali ha fatto conoscere al mondo i valori del movimento paralimpico italiano. Perché i successi ottenuti in pedana e la grande umanità dimostrata in tante occasioni contribuiscono a cambiare la percezione che la società ha nei confronti della disabilità.
Il palcoscenico di Montecarlo
La manifestazione, tenutasi nell'elegante palcoscenico di Montecarlo, dal 1999 assegna un riconoscimento agli sportivi di varie discipline sportive che si sono contraddistinti nel corso dell'anno. Un trofeo che a pieno titolo si può considerare come l'Oscar dello sport mondiale.Una kermesse ricca di grandi nomi, stelle di assoluto valore in ogni disciplina, tra i quali spiccano Usain Bolt e Michael Phelps, Claudio Ranieri fresco di titolo con il suo Leicester e Simone Biles, la ginnasta statunitense che ha incantato il mondo a Rio de Janeiro.
Dopo Alex Zanardi, Bebe Vio
E Bebe Vio, il terzo atleta italiano a riceve il premio dell'Academy Laureus dopo Alex Zanardi nel 2005 e Valentino Rossi nel 2011.
"E' stata un'annata pazzesca. Ringrazio tutti i ragazzi e il mio capitano che è qui con me questa sera. Abbiamo fatto davvero una cosa incredibile". Sono state le prime parole dopo aver ricevuto il premio dalle mani di un altro grande esempio di sportività, Alex Del Piero. Con la spontaneità che la contraddistingue Bebe Vio non manca di avere un pensiero anche per fan e tifosi che l'hanno sempre sostenuta gioendo con lei per i risultati ottenuti.
Una vittoria che premia un intero movimento, come tiene a sottolineare Luca Pancalli presidente del comitato paralimpico, e che celebra le capacità di una straordinaria atleta diventata, a pieno titolo, ambasciatrice nel mondo della famiglia paralimpica italiana.