I due poliziotti italiani che nella notte del 23 dicembre scorso arrestarono durante uno scontro a fuoco il tunisino Anis Amri non riceveranno alcun riconoscimento dal governo tedesco.

Anis Amri era accusato di avere condotto un Camion contro la folla inerme durante i mercatini di Natale di Berlino nel dicembre scorso provocando la morte di una dozzina di persone (tra cui anche una giovane ragazza italiana) e il ferimento di numerose altre. Secondo le ricostruzioni ufficiali il tunisino si era poi dato alla fuga compiendo un ampio giro che dopo aver attraversato Germania, Francia, e l'italia da ovest e est, lo aveva portato a Sesto San Giovanni, passando prima per la vicina e blindatissima Milano.

Il ragazzo tunisino era stato fermato, per puro caso, nella notte del 23 dicembre scorso, attorno alle ore 3.00, da due agenti di Polizia a Sesto San Giovanni, in Piazza Primo Maggio, nei pressi della stazione ferroviaria dove quello che doveva essere un semplice controllo si era invece trasformato in uno scontro a fuoco. Durante la sparatoria uno dei due agenti era rimasto ferito mentre Anis Amri aveva perso la vita.

Sicuramente di plauso le prime reazioni da parte dei tedeschi, forse in parte imbarazzati per essersi fatti sfuggire il ragazzo e, subito, dal mondo della politica tedesca arrivarono spinte per conferire un'onorificenza ai due poliziotti italiani. La stessa Angela Merkel prese in considerazione la cosa, ringraziando pubblicamente la Polizia Italiana e i due agenti.

Nei giorni seguenti però è bastato scorrere i profili dei social network dei due agenti per far emergere i loro orientamenti considerati fascisti. Infatti, uno dei due agenti, Luca Scatà, figurava in una foto di Instagram mentre fa il saluto fascista e definisce Mussolini "tradito" da infami in un altro post del 25 aprile mentre, l'altro agente, Cristian Movio pare invece fosse solito condividere post di gruppi fascisti e razzisti, tra i quali una foto con una bottiglia di Coca-Cola con il nome di Adolf.

Questa presunta "apologia di fascismo" è bastata ai tedeschi, secondo quanto riporta il quotidiano Bild, a negare che ai poliziotti italiani fosse conferita un'onorificenza. Insomma, sembra che in Germania, a differenza di quanto avviene spesso in Italia, la memoria non sia corta e abbia ancora un forte peso.