Dopo il terribile e crudele attentato del mercatino di Natale a Berlino, Anis Amri era diventato il ricercato numero uno in tutta Europa. Si sapeva che era uscito dalla Germania ma non si aveva idea di dove potesse essere diretto. Quello che si è potuto appurare è che l'attentatore musulmano aveva preso un treno proveniente dalla Francia, era transitato per Torino diretto a Milano, dove è giunto verso l'una di notte. E' sceso in stazione insieme ai normali passeggeri e stava per allontanarsi indisturbato quando è incappato in una postazione della Polizia di Sesto San Giovanni.

Il killer dell'Isis era in viaggio attraverso l'Europa diretto a Milano

Quando gli agenti lo hanno fermato per controllare i suoi documenti Anis Amri si è sentito perduto ed ha iniziato ad inveire urlando "Poliziotti bastardi", poi ha immediatamente estratto la sua arma da fuoco che aveva già il colpo in canna ed ha aperto il fuoco contro le forze dell'ordine italiane.

Uno degli agenti, Cristian Movio di 36 anni, è stato raggiunto e ferito dai colpi del terrorista dell'Isis, mentre i poliziotti hanno risposto al fuoco colpendo a loro volta il tunisino. Due sono stati i colpi sparati dai militari e uno, che pare sia stato esploso dall'agente Luca Scatà di 29 anni, ha raggiunto il terrorista al costato ed è poi risultato essere mortale per l'attentatore di Berlino.

Amri viaggiava da solo e senza bagaglio al seguito, in tasca aveva solamente un coltellino e alcune centinaia di euro, oltre naturalmente all'arma col colpo in canna, pronta ad uccidere.

Il questore Antonio De Iesu ha definito Amri "una scheggia impazzita" che avrebbe potuto compiere altri attentati.

Il poliziotto ferito è un agente scelto ed è stato ricoverato presso l'ospedale di Monza dove è stato operato per togliere il proiettile conficcato nella spalla destra.

Il primario del reparto di ortopedia dell'ospedale San Gerardo, dottor Giovanni Zatti ha comunicato che l'agente sta bene, che l'intervento è perfettamente riuscito e che il ragazzo non è mai stato in pericolo di vita.

Il questore di Milano a reso noto che per salvaguardare i due agenti coinvolti nella sparatoria, sono stati oscurati i loro profili pubblici dei social, in quanto non si deve dimenticare che questa non è stata una semplice operazione di polizia ma si tratta di un intervento che coinvolge il terrorismo internazionale.

Il premier Paolo Gentiloni ha ringraziato personalmente la polizia, i carabinieri, le forze armate e l'intelligence per l'ottimo lavoro portato a termine, culminato con l'uccisione del killer.

Al premier ha fatto eco anche i ministro dell'interno Marco Minniti durante la sua conferenza stampa tenuta al Viminale, definendo "persone straordinarie" i due giovani che nello svolgere il loro dovere con coraggio hanno reso un grande servizio all'Italia ed alla comunità internazionale.