Di notizie che sgomentano i lettori sull'argomento UFO se ne leggono davvero tante, ma quella che stiamo per riportare ha davvero dell'incredibile. Si è già parlato in passato del fatto che sia probabile, ma non certo, che le superpotenze abbiano molte informazioni sulle forme di vita aliene; questo, secondo alcuni, giustificherebbe l'interesse smodato che alcuni degli stati più importanti del mondo provano per una landa desolata come l'Antartide. Ma andiamo a vedere chi, e quando, ha scritto un documento molto importante sulla questione aliena, chiedendosi retoricamente «Siamo soli nell'universo?».
Churchill e gli alieni
Che l'antico primo ministro britannico avesse un'ossessione per gli alieni era cosa risaputa, ma che avesse composto uno scritto dove si chiedeva se ci fossero altre forme di vita nell'universo non era affatto noto. Churchill era particolarmente interessato a due pianeti, ovvero Venere e Marte, su cui abbiamo già mandato delle sonde per esplorarli e su cui sembrano essere stati trovati dei reperti archeologici. I pochi fortunati che sono riusciti a leggere lo scritto di 11 pagine hanno affermato che il primo ministro avesse già delle idee molto moderne riguardo agli extraterrestri e degli UFO. Come riporta il The Inquisitr, lo scritto del primo ministro non venne mai pubblicato, e finì nell'US Natonal Chrchill Museum a Fulton nel Missouri nel 1980, dove rimase fino ad oggi.
Le idee del primo ministro Inglese
Il testo parte con un'unica constatazione, ovvero la teoria per cui è improbabile che noi siamo soli nell'universo, dato che, siccome la vita è fiorita sul pianeta Terra, potrebbe fiorire anche altrove, dando vita a delle civiltà aliene molto simili alla nostra. La CIA, inoltre, ci avrebbe fornito delle prove che riguardano l'esistenza di altre forme di vita extraterrestre su Marte. Churchill fu il primo ministro ad occuparsi attivamente delle scienze, pubblicando articoli sui temi scientifici più in voga all'epoca.
Un altro enigma che riguarda il primo ministro è il perché ordinò una sonda e se la fece trasportare in Inghilterra. Adesso non ci resta che aspettare con ansia la pubblicazione dello scritto di Churchill in rete. A voi i commenti.