Dopo l'allarme di pochi giorni fa del ministro Boldrini riguardo al dilagare dell'odio sui social senza che questo fenomeno possa essere contrastato, ecco che una nuova minaccia si diffonde attraverso l'utilizzo di Telegram, noto servizio di messaggistica istantanea. In molti ancora non lo conoscono, ma sono sempre di più i giovani e giovanissimi che da Whatsapp, la nota app di messaggistica istantanea, si "convertono" a Telegram. Una app molto simile, nell'uso e nella grafica, al più conosciuto Whatsapp ma con alcune funzioni in più come per esempio l'autodistruzione dei messaggi dopo un periodo limitato di tempo, gruppi senza un limite di membri, possibilità di utilizzare un nickname e mettersi in contatto con altri utenti.

Non è un caso che sia il mezzo di comunicazione usato dai terroristi dell'Isis.

Canali tematici

Un'altra funzionalità molto importante e pericolosa è la possibilità di iscriversi a dei canali tematici che diventano facilmente virali inglobando migliaia e migliaia di utenti in breve tempo. Questi canali tematici hanno un'interfaccia identica ad una qualsiasi chat dove arrivano le informazioni più disparate: offerte dal web, notizie di gossip, informazioni sulla programmazione cinematografica e qualsiasi cosa il gestore del canale voglia condividere con i propri iscritti.

Una funzione, quest'ultima, molto interessante ed utile se non fosse che in poco tempo si è trasformata in un immenso database e mezzo di diffusione di materiale pedo - pornografico: basta essere iscritti in un canale all'apparenza innocuo come tutti quelli che segnalano ad esempio le migliori offerte per lo shopping online.

Proprio ai membri di questi canali oltre ai consigli per gli acquisti arrivano inviti ad iscriversi ad altri canali dove vengono divulgate foto e video amatoriali dal contenuto esplicito, spesso con protagoniste giovanissime donne, anche minorenni, ignare del fatto che questo materiale giri incontrollato su Telegram. Ed imbattersi in canali come questo è veramente facilissimo.

Quindi dopo i gruppi facebook dove avvenivano dei veri e propri stupri virtuali di gruppo, denunciati tra gli altri da Selvaggia Lucarelli e dal Presidente della camera Laura Boldrini, ecco prendere piede un'altra minaccia, molto più discreta e silenziosa, che si insinua tra gli Smartphone dei nostri figli. I genitori sono avvisati!