Scattano i primi provvedimenti contro un ultras degli Sconvolts, coinvolto negli scontri tra tifoserie a Sassari: si tratta del 29enne cagliaritano arrestato sabato scorso, 25 marzo, quando insieme al gruppo di ultras di cui fa parte aveva messo a ferro e fuoco l'area circostante la stazione ferroviaria. Il giovane, rimasto ferito, dovrà stare lontano dalle manifestazioni sportive per parecchio tempo, oltre alla convalida dell'arresto disposta dal gip del tribunale di Sassari.

Daspo per 5 anni

Il 29enne ultras degli Sconvolts è accusato di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni personali e reati previsti dalla normativa sulle manifestazioni sportive.

Oggi per lui è arrivata la convalida dell'arresto, con la misura cautelare dell'obbligo di dimora nel suo comune di residenza, Selargius. Il gip ha disposto anche il divieto di uscita dalla propria abitazione nelle ore serali e notturne. Tra i provvedimenti anche il Daspo della durata di 5 anni con obbligo di firma per 3 anni. Il giovane era stato colto in flagranza di reato ed era tra i 5 feriti degli scontri.

Nelle prossime ore sono attesi altri provvedimenti, in seguito all'identificazione di 66 persone che molto presto potrebbero essere raggiunte da altrettante misure restrittive. Per tutti si potrebbe anche concretizzare l'aggravante della premeditazione, di cui lo stesso questore di Cagliari, Danilo Gagliardi, ha parlato nelle sue dichiarazioni alla stampa.

Erano circa 200 gli Sconvolts partiti in direzione Sorso, ma fermatisi a Sassari senza nemmeno raggiungere il luogo in cui si sarebbe disputata l'amichevole con il Cagliari di Rastelli. I gravissimi scontri con gli ultras della Torres hanno scatenato il putiferio in città, con l'intera area della stazione ferroviaria completamente assediata.

Catene, spranghe, fumogeni, bombe carta e persino qualche coltello si sono materializzati tra le mani dei più violenti. Il bilancio della guerriglia urbana è di 5 feriti e un arresto, oggi convalidato unitamente all'applicazione del primo Daspo.