E' successo a Partinico, vicino la città di Palermo, la vicenda che ha visto come protagonista una donna 28enne con gravi disabilità mentali ridotta in schiavitù e costretta a prostituirsi dal suo convivente. Dopo sei anni di pestaggi, segregazioni in casa e costrizioni a prostituirsi con i clienti che gli procurava il suo "amato", la donna ha avuto il coraggio di denunciare l'uomo, grazie specialmente all'aiuto del padre.

L'arresto e la condanna

E' stato ritenuto responsabile di sequestro di persona, riduzione in schiavitù, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, nonché lesioni gravi nel confronti della 28enne disabile.

Il 51enne ha avuto un provvedimento di custodia cautelare in carcere. Nel provvedimento, che è stato emesso dal Gip palermitano Roberto Riggi su richiesta del pm Siro De Flammineis, si evince che la ragazza è stata anche costretta ad avere più rapporti sessuali con uomini nello stesso momento per pochi spiccioli. Secondo il Gip di Palermo, i "clienti" venivano quasi tutti dai paesini palermitani di Cinisi, Terrasini e Partinico. Le indagini sono iniziate nel mese di maggio 2016, quando la ragazza ha avuto il coraggio di denunciare le violenze di cui è stata vittima dal 2010 al 2016.

Le testimonianze dei "clienti"

Sembra assurdo, eppure sono stati anche i "clienti" della ragazza a testimoniare contro l'uomo 51enne.

I trenta clienti che hanno testimoniato hanno tutti confermato che avevano incontrato la ragazza e che avevano avuto rapporti sessuali con la suddetta. Il convivente 51enne, si legge tra le testimonianze degli uomini, avrebbe sistematicamente segregato la donna nella loro abitazione, chiudendo la porta d'ingresso dall'esterno e oscurando le finestre.

Nel caso in cui la ragazza si fosse rifiutata di avere rapporti sessuali, veniva pesantemente pestata dal convivente. In un paio di casi, racconta la donna, si è trovata costretta a recarsi presso strutture sanitarie per ricevere assistenza medica: la prima volta le era stata diagnosticata la frattura del setto nasale, nella seconda volta, invece, oltre ad un trauma cervicale, le è stata comunicata un'interruzione involontaria di gravidanza.