Federconsumatori, attraverso un comunicato stampa, chiede chiarimenti a proposito dell'epidemia di morbillo. Qualche giorno fà il ministero della Salute aveva pubblicato i dati sui casi di morbillo registrati dall'inizio dell'anno. Indicano un aumento del 230% rispetto a quello precedente, destando allarme. Si parla di 700 casi registati fino ad ora, dato che non viene messo in relazione con gli eventuali decessi o se le persone colpite fossero state vaccinate in precedenza o ancora se gli ammalati fossero immunodepressi, quindi soggetti il cui vaccino viene sconsigliato.

Principalmente la colpa di questa epidemia viene data ai genitori che non vaccinano i propri figli, numero in continua crescita, o che non terminano i richiami previsti. Più della metà dei casi segnalati riguarda persone di età compresa tra i 15 e i 39 anni. I casi si sono concentrati principalmente in quattro regioni: Lazio, Toscana, Lombardia e Piemonte.

Richiesta ufficiale: i punti specifici

Federconsumatori chiede delucidazioni sui continui dati contradditori che vengono forniti. In particolare:

  • chiede spiegazioni a propostito delle crescenti segnalazioni dei casi di morbillo dall'inizio dell'anno, se abbiano qualche correlazione con la nota ciclicità delle malattie esantemiche. L'ultima si è verificata nel 2012 quando, si sottolinea, la copertura vaccinale non era sotto la percentuale di sicurezza;
  • si chiede il perchè non siano state più date informazioni sui casi di meningite;
  • infine si domanda del perchè non si mette in evidenza il fatto che nell'ultimo mese i decessi per meningite non ci siano stati.

In sintesi la richiesta viene fatta per avere un quadro più completo della situazione che si è venuta a generare a proposito del morbillo.

Non si vorrebbe mai creare allarmismi ne tantomeno favorire l'arricchimento delle case farmaceutiche senza fondati motivi, si precisa, sottolineando che rimane fondamentale la salute del cittadino e la prevenzione che comunque crea risparmio al Sistema Sanitario Nazionale. Si sarebbe costretti a curare malattie che si sarebbero potute prevenire.