Domenica 19 e lunedì 20 marzo, Roma ospiterà i ministri dell'Interno di nove Paesi nel quadro del "Gruppo di contatto Europa-Africa settentrionale" dell'ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Un'occasione importante per i rappresentanti di Francia, Germania, Svizzera, Austria, Slovenia e Malta, per il fronte europeo, e Tunisia, Libia e Algeria, per quello africano. Alla riunione, presieduta dal titolare del Viminale, Marco Minniti, parteciperà anche il commissario europeo per le migrazioni, Dimitris Avramopoulos. Lunedì i lavori saranno aperti dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni.
Un'iniziativa senza precedenti
L'iniziativa è stata presentata ieri, in conferenza stampa, dal ministro Minniti, che ha sottolineato le grandi potenzialità dell'incontro, mai realizzato in passato, definendolo "senza precedenti". Nel corso dell'appuntamento, atteso da più parti, si farà il punto sui temi principali del Mediterraneo centrale, toccando uno degli argomenti di maggiore attualità, le cosiddette rotte migratorie. Notevole importanza può assumere in tale contesto, prima di tutto da un punto di vista puramente strategico nei rapporti fra Unione europea e Nord Africa, l'idea di un gruppo di contatto permanente. Ne è fermamente convinto anche Minniti, che ritiene opportuno un intervento sulle due sponde del Mediterraneo, mediante politiche di controllo delle frontiere, a Nord e a Sud della Libia, per affrontare e gestire i grandi flussi migratori.
Una sfida accettata da Paesi confinanti con il territorio italiano e non. Nel 2016, il 90 per cento del flusso di migranti verso l'Italia è arrivato dalla Libia, ma senza la presenza di un solo libico. Un dato evidenziato da Minniti, che ritiene "una buona notizia" il fatto che diversi Paesi europei e africani si troveranno a lavorare insieme per pianificare interventi efficaci.
L'impegno dell'Ocse
L'Ocse, istituita con una convenzione entrata in vigore nel 1961, è un'organizzazione che ha sede a Parigi e conta trentaquattro Paesi: Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria, Australia, Canada, Cile, Giappone, Israele, Messico, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Stati Uniti e Turchia.
Stretti i contatti con circa settanta Paesi non membri. L'Ocse si avvale di un segretariato, strutturato in direzioni generali che corrispondono alle attività di oltre duecento comitati, sottocomitati, gruppi di lavoro e gruppi di esperti, che operano nel contesto dell’Organizzazione, in cui prendono parte i delegati delle amministrazioni e degli enti dei Paesi membri. L'attuale segretario generale è Angel Gurría, messicano, coadiuvato da quattro vicesegretari generali. Il Consiglio dell'Ocse, nel quale siedono i rappresentanti permanenti degli Stati membri, si riunisce a livello ministeriale una volta all’anno, presieduto da uno Stato membro.