Un servizio di “Mi Manda Rai Tre”, trasmesso giovedì scorso, ha mandato in aria un affare miliardario. L'inchiesta mirava a controllare se l'olio extravergine di oliva venduto nei supermercati fosse a tutti gli effetti olio italiano come riportato dalle etichette. Bene, su 19 campioni fatti analizzare dal Cnr di Perugia, ben 12 risultavano “taroccate”. Il clamore suscitato dalla scoperta ha attirato anche l'attenzione dei magistrati della Procura di Siena. In effetti, e secondo quanto riportato dalla stessa emittente, un gruppo di Carabinieri per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare ha prelevato tutti i campioni d'olio dagli studi Rai.

L'inchiesta di Rai Tre

Lo scopo della trasmissione in difesa dei consumatori consisteva nel verificare se il contenuto delle bottiglie d'olio fosse fedele a quanto riportato sulle rispettive etichette. Vale a dire, “100 per cento olive italiane”.Per portare a termine l'operazione, la redazione di Mi Manda Rai Tre ha acquistato 19 bottiglie di olio extravergine di olive in diversi supermercati. Dunque, molte marche conosciute e produttori Dop. Inoltre, è stato elaborato un 20esimo campione contenente oli vari, anche di semi. In seguito, dinanzi alla testimonianza di un notaio e delle telecamere, le bottiglie coperte dal più assoluto anonimato sono state consegnate ai tecnici del Cnr di Perugia, i quali, analizzando il contenuto dei campioni, hanno scoperto la triste realtà.

Intervento della Procura di Siena

Nel corso della trasmissione condotta dal giornalista Salvo Sottile, sono stati associati i campioni analizzati ai corrispondenti marchi. Dunque, escludendo la bottiglia civetta, si sono verificati ben 12 tarocchi su 19. Quindi, contenenti oli comunitari e addirittura nordafricani. Pur non trattandosi di oli dannosi per la salute del consumatore, l'inganno risulta più che evidente.

Tanto che la magistratura senese ha aperto un fascicolo per frode in commercio e contraffazione d'indicazione d'origine geografica. Ora, i campioni prelevati dagli studi Rai ritorneranno al Cnr di Perugia per le dovute contro analisi.