Un prete fa le corna al parco di Monza, prima della messa di Papa Francesco a Milano. Il gesto di quell'uomo con un vestito bianco, maniche risvoltate e cappello colorato, a scacchi, non è passato inosservato. Eppure, quella persona si trovava nella zona riservata al clero. Subito è scoppiata la polemica per il 'gestaccio', spenta subito dal diretto interessato. A fare le corna al parco di Monza è stato il cinquantenne don Luca Raimondi, parroco di tre Comuni. Il religioso, durante l'omelia di domenica mattina nella parrocchia di Bernareggio, ha dichiarato che quel gesto aveva rappresentato una risposta spontanea e 'colorita' a una persona che gli aveva chiesto il suo strambo cappello.
La spiegazione durante l'omelia a Bernareggio
Tante persone, a Milano, hanno atteso l'arrivo di Papa Francesco. C'era anche don Luca Raimondi, l'autore del gesto delle corna al parco di Monza. C'è chi ha impallidito alla vista di un gesto del genere e chi ha semplicemente sorriso. Il pastore ha spiegato ai fedeli, durante l'omelia di ieri, 26 marzo 2017, che il suo gesto è una mera risposta a una persona che gli aveva chiesto il suo cappello colorato. Dopo quel cenno, il parroco ha partecipato con molto pathos alla messa del Pontefice. Non è la prima volta che don Luca Raimondi balza agli onori delle cronache. Diversi anni fa, ad esempio, aveva lanciato un'iniziativa incentrata su lezioni di sessualità e sesso agli studenti di terza media.
Per don Luca Raimondi non bisogna 'accantonare' la sessualità.
Uno 'scherzo innocente'
Chi ha fatto le corna prima della messa di Papa Francesco? Don Luca Raimondi. E' stato proprio il parroco a confessarlo, parlando di 'scherzo innocente che non ha nulla a che fare con il Santo Padre'. Intanto la foto che ritrae il pastore che fa le corna è diventata virale.
Una signora aveva chiesto insistentemente il cappello al pastore. Lui si era rifiutato. All'inizio, il religioso avrebbe usato solo l'indice per far capire la sua intenzione alla donna, poi anche il mignolo. Don Luca è un prete schietto, che non ha certo peli sulla lingua. Grazie al suo attivismo sono stati raccolti 200.000 euro, somma considerevole destinata al fondo anticrisi diocesano.