Quando c'è di mezzo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, le notizie vanno sempre prese con la dovuta cautela. L'ultima, comunque, non riguarda il governo di Bashar al-Assad ma direttamente Raqqa, capitale del sedicente Stato Islamico in Siria che potrebbe essere oggetto, a breve, di una violenta offensiva da parte delle forze militari curdo-sunnite sostenute dagli Stati Uniti. Ad ogni modo, la questione sarebbe stata riferita all'agenzia Afp anche da altri attivisti. Lo Stato Islamico avrebbe imposto un nuovo 'dress code' agli abitanti di Raqqa, tutti i maschi adulti sono obbligati ad indossare lo stesso look in nero utilizzato solitamente dai miliziani jihadisti.

Per i trasgressori ci sarebbe l'arresto immediato.

Confondere civili e jihadisti

L'obiettivo di questo provvedimento, utilizziamo il termine 'presunto' in mancanza di prove documentate, sarebbe di facile individuazione. In caso di un attacco esterno, infatti, i vertici dello Stato Islamico vogliono rendere meno identificabili i propri uomini. Se vera, la notizia è di una gravità estrema per la popolazione civile che non sarebbe riconoscibile e, dunque, esposta agli assalti delle truppe curdo-sunnite. Le quali sarebbero ormai in prossimità dell'obiettivo: le ultime notizie, infatti, hanno riferito di un'azione militare della coalizione a guida USA che avrebbe bloccato la principale via di rifornimento tra Raqqa e la provincia di Deir el-Zor, giungendo a circa 8 chilometri dalla parte nord-orientale della roccaforte islamista.

Se l'attacco a Raqqa viene visto come una probabile resa dei conti con lo Stato Islamico, è dunque altrettanto probabile che il costo dell'operazione in termini di vite tra la popolazione civile sarà, ancora una volta, elevatissimo.