Sindaco e vicesindaco di Palau, in Sardegna, hanno rassegnato le dimissioni immediate e irrevocabili. Finiti agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Tempio Pausania, sono accusati di aver promesso posti di lavoro in cambio di "favori elettorali". Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza si sono incentrate su presunti illeciti avvenuti in occasione della campagna elettorale per le amministrative, tradotti in quello che classicamente si definisce "voto di scambio", ma che per il codice penale ha una definizione più tecnica: induzione indebita a dare o promettere utilità.

L'accusa: lavoro in cambio di voti

L'ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip Elisabetta Carta, aveva scosso e stupito i due amministratori di Palau. Un fulmine a ciel sereno, caduto inaspettatamente a infrangere la vita politica del Comune della Gallura. Francesco Pala e Maria Piera Pes si dicono estranei ai fatti contestati. Ma rimane l'accusa, secondo cui avrebbero indotto un giovane a fare da "promoter" per la loro campagna elettorale sui social network, con la promessa di un posto di lavoro nell'ufficio turistico. I legali dei Pala e Pes si stanno adoperando per la revoca della misura cautelare disposta.

Si dicono estranei ai fatti contestati

Sindaco e vicesindaco, ormai ex, dopo le dimissioni rassegnate con una lettera indirizzata al Prefetto di Sassari, hanno abbandonato il loro ruolo istituzionale.

Questo, secondo i legali dei due, farebbe decadere l'esigenza cautelare. L'avvocato di Maria Piera Pes, Giovanni Atzena, ha annunciato appunto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari, sostenendo la tesi della donna e del primo cittadino, secondo cui il giovane in questione (persona indicata come molto vicina alla Giunta) sarebbe stato ingaggiato come promotore dell'amministrazione a titolo esclusivamente gratuito e senza alcuna promessa palese o sottintesa.

Sarà il giudice a pronunciarsi sull'istanza presentata, mentre su tutti dispositivi informatici e gli incartamenti dei due amministratori, sequestrati nel corso delle perquisizioni delle Fiamme Gialle, è in corso una serie di verifiche.