Sembra proprio che prima dell'omicidio di Roberta Ragusa vi sia stata una telefonata tra il marito Antonio Logli e la sua amante Sara Calzolaio. Risulta che la telefonata sia stata molto breve in quanto conclusasi dopo soli 28 secondi a seguito, probabilmente, di un'improvvisa interruzione. Si pensa che Roberta abbia in quel momento scoperto l'identità dell'amante di suo marito e ne sia scaturita una furibonda lite. Roberta scappò in strada con il pigiama, percependo di essere in pericolo in compagnia di Antonio Logli, secondo il giudice Elisa Iadaresta.

Questi ulteriori sviluppi della vicenda sono stati rivelati dal settimanale 'Giallo'. Così è stata motivata la sentenza di condanna a venti anni emanata nei confronti di Logli che svela finalmente il movente dell'omicidio.

Omicidio avvenuto in strada dopo un inseguimento?

Roberta Ragusa, sempre secondo la ricostruzione del giudice, si sarebbe sentita in preda al panico e sarebbe corsa fuori per scampare ad un imminente pericolo, avendo anche il sospetto che il marito volesse eliminarla. Infatti giorni prima, la donna era caduta dalle scale mentre con suo marito cercava di riporre uno scatolone. L'episodio le avrebbe già creato uno stato di allerta. Ecco spiegata, secondo i giudici, la circostanza che avrebbe visto Roberta fuggire in pigiama e pantofole.

Dunque, il movente del delitto andrebbe ricercato nell'ultima telefonata di Logli alla Calzolaio. Che fine avrebbe fatto poi il corpo della Ragusa? Sempre stando al dossier di 134 pagine che spiega le motivazioni della sentenza, Logli avrebbe in seguito distrutto il corpo di sua moglie. Inoltre l'uomo avrebbe mentito sulla natura di alcuni graffi da lui riportati (alla tempia, allo zigomo e alla mano sinistra) che non fanno altro che affermare che si sia verificata una colluttazione tra i due coniugi.

Inoltre, il suo alibi risulterebbe palesemente falso, in quanto la sera dell'omicidio uscì di casa, dunque non era a letto come da lui dichiarato. La posizione del giudice sembra essere molto netta e decisa anche nel definire Antonio Logli un uomo dall'indole menzognera e da una consistente insensibilità d'animo.