Se un medico, durante un monitoraggio, scopre un'anomalia del feto può mentire alla donna incinta? In Texas sì. Nelle ultime ore, nello Stato americano è stato approvato dal Senato un discusso disegno di legge che autorizza i medici a dire il falso alle donne incinte. Molti attivisti sono già sul piede di guerra e sottolineano che si vuole, ancora una volta, impedire alle donne di esercitare il diritto all'aborto, tra l'altro garantito dalla Costituzione. In base al suddetto disegno di legge i medici del Texas e il servizio sanitario nazionale non potranno essere denunciati dai genitori di bimbi disabili.
Ora il provvedimento passa alla Texas House of Rapresentatives
Se un medico texano, in futuro, ravviserà delle malformazioni del feto ma non lo comunicherà ai genitori non potrà essere denunciato. Lo prevede un disegno di legge, approvato nelle ultime ore in Senato, che dovrà superare il vaglio della Texas House of Rapresentatives. I promotori del disegno di legge hanno detto che la nuova normativa eviterà altre interruzioni di gravidanza e tutelerà i medici, che così non dovranno affrontare lunghi e inutili processi. Si vuole, in sostanza, difendere i bimbi con disabilità. Brandon Creighton, senatore repubblicano che sostiene il disegno di legge, reputa assurdo condannare i medici che si schierano dalla parte della sacralità della vita.
Il Senate Bill 415
Heather Busby, numero uno della Naral Texas, organizzazione attiva nel campo dei diritti delle donne, ha rivelato che il disegno di legge appena approvato dal Senato non fa altro che permettere ai medici di dire menzogne alle proprie pazienti. Queste, in tal modo, verrebbero private del loro diritto, costituzionalmente garantito, di interrompere la gravidanza.
Nonostante la forte opposizione di tantissimi attivisti, di recente è stato approvato il Senate Bill 415, ovvero una legge che proibisce l'evacuazione e la dilatazione, due metodi diffusi e sicuri per abortire nel secondo trimestre di gravidanza, ovviamente se la donna è in buona salute. Il Texas è paladino dell'inviolabilità della vita, anche prima della nascita, o dei medici?