Dopo le scottanti vicende del 2013 relative allo scandalo del Datagate, si pensava di aver toccato il fondo. E invece sembra proprio che oggi stia avvenendo un qualcosa di molto simile, che potrebbe svelare dei retroscena forse ancor più scottanti. Con Datagate (divulgazioni sulla sorveglianza di massa) ci riferiamo a una serie di inchieste giornalistiche indirizzate all'identificazione di operazioni segrete di sorveglianza messe in atto dall'Agenzia per la Sicurezza Nazionale statunitense (NSA) a discapito di cittadini statunitensi e non solo, con la complicità di servizi di intelligence esteri.

In quel caso Edward Snowden, informatico statunitense, mise a disposizione di alcuni quotidiani, quali The Washington Post e The Guardian, alcuni documenti top secret di proprietà proprio della NSA. Enorme fu lo scandalo che ne seguì.

Il nuovo scandalo

wikileaks, portale fondato da Julian Assange (giornalista e programmatore australiano) utilizzato per ricevere anonimamente, grazie a un contenitore protetto da un elaborato sistema di cifratura, documenti segreti (di Stato, militari, industriali), ha pubblicato nella giornata di ieri (7 marzo 2017) 8.761 documenti riguardanti operazioni della CIA. Queste sarebbero state indirizzate allo sfruttamento delle ultime tecnologie per ottenere determinate informazioni, per lo più private, sui cittadini statunitensi.

Dunque, le rivelazioni di WikiLeaks non fanno altro che dare conferma a delle suggestioni di cui molti hanno sempre sospettato, ovvero che l'agenzia di spionaggio civile del governo federale degli Stati Uniti d'America utilizza a proprio piacimento le tecnologie digitali per ottenere informazioni di privati. Vi è anche la riprova della fondatezza riguardante la sospetta vulnerabilità di smartphone, tv, videocamere e tutti gli apparati connessi alla rete.

I metodi utilizzati dalla CIA

Secondo i documenti pubblicati da WikiLeaks, la CIA sarebbe in grado di installare dei malware (software malevoli) nei computer, negli smartphone e nelle smart tv che si collegano direttamente al web. L'agenzia disporrebbe inoltre della capacità di superare i sistemi di crittaggio di servizi di messaggistica come Telegram, Signal e WhatsApp.

I programmi segreti della CIA disporrebbero poi degli strumenti necessari per entrare nei sistemi informatici realizzati da aziende multinazionali quali Samsung, Microsoft e Apple. Il portavoce dell'agenzia americana, Dean Boyd, ha sostenuto pubblicamente che, almeno per il momento, non ci saranno commenti sull'autenticità dei documenti.