Massimo Bossetti sarà davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Brescia il prossimo 30 giugno: la data del processo è stata fissata e vedrà la difesa impegnata a rafforzare la contestazione intorno ad alcune prove ritenute schiaccianti dalla Procura, prima fra tutte il DNA che ha identificato 'Ignoto 1' nella figura del muratore di Mapello. Accusato di aver ucciso Yara Gambirasio, Bossetti è in carcere dal 2014 con una condanna in primo grado all'ergastolo. Sarà un momento cruciale nella vicenda giudiziaria a suo carico, che lo ha sempre visto difendersi a gran voce e ribadire la sua innocenza. Ma più di ogni altro elemento grava pende sulla sua testa la prova regina di tutto l'impianto accusatorio: si tratta della famosa traccia 31G20, su cui è stato isolato il DNA nucleare riconducibile all'imputato.
Manca il mitocondriale di Bossetti, questo è l'enigma che secondo i legali difensori inficia la possibilità di condannare l'uomo oltre ogni ragionevole dubbio.
A processo si tornerà sul DNA
La nuova fase processuale porterà nuovamente allo scontro tra accusa e difesa. Intorno a quel materiale genetico sugli slip di Yara si sono assestate le più divergenti tesi. C'è chi parla di "normalità" dell'assenza del mitocondriale, e chi invece, come gli stessi avvocati del Bossetti, ribadisce che un DNA deve avere necessariamente una componente nucleare e una mitocondriale, al fine di incastrare un uomo dietro le sbarre a vita. Questa è la sintesi più cruda della diatriba tra le parti. A supporto della difesa anche la tesi secondo cui la differente degradazione del DNA di Yara e di quello dell'imputato sarebbe la prova che quel materiale genetico ha qualcosa che non va.
A presiedere la Corte d'Assise d'Appello sarà Enrico Fischetti, a latere il consigliere Massimo Vacchiano.
Il pm di Bergamo, Letizia Ruggeri, ha impugnato la sentenza ma solo per la parte relativa all'assoluzione di Massimo Bossetti dall'accusa di calunnia ai danni di un suo collega, che il muratore avrebbe tirato in ballo per depistare le indagini e allontanare da sé il sospetto degli inquirenti.
La Corte deciderà se confermare o meno l'ergastolo. Un processo di secondo grado i cui punti cardinali sono stati anticipati nel ricorso contro la sentenza di primo grado presentato dai legali di Bossetti: 258 pagine fitte di contestazioni non solo sulla prova del DNA, ma anche sulle indagini nel loro complesso.