Il prossimo autunno 1000 robottini operai invaderanno Roma, o meglio si fermeranno a Passo Corese, paese alle porte della capitale, per lavorare in pianta stabile nel nuovo magazzino completamente automatizzato del colosso di e-commerce Amazon. La presenza in Italia del gigante americano non è di per sé una novità, perché ci sono altri due depositi a Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, e a Vercelli. Il fatto nuovo è che è il primo centro di distribuzione automatizzata in Italia, realizzato con un investimento di 150 milioni di euro. E sarà il terzo in Europa: contemporaneamente a quello di Passo Corese, in provincia di Rieti, infatti, ne verranno realizzati altri due, uno in Germania e l'altro in Polonia.

I robot affiancheranno i colleghi umani senza rubare il lavoro

Ad immagazzinare, smistare, impacchettare merci d'ogni genere, giochi, libri, strumenti musicali, attrezzi da lavoro, ci penseranno le macchine. Nel nuovo magazzino amazon di Passo Corese la cui inaugurazione è prevista in autunno, giusto in tempo prima di Natale, ad affiancare i 1200 dipendenti previsti, ci saranno 1000 piccoli 'colleghi' robot che tanto somigliano agli aspirapolveri automatici per i pavimenti di casa. Ma che hanno ben altre abilità: capaci di sollevare 340 chili di merce, sono teleguidati da un software prodotto da Amazon Robotics. Non ruberanno posti di lavoro, come già paventato negli Usa da Bill Gates che aveva proposto di tassarli e in Italia dai sindacati, ma affiancheranno operai umani sottraendoli alla parte più faticosa e pesante del lavoro, ha voluto subito chiarire Stefano Perego, direttore delle attività logistiche Amazon nel Regno Unito che, dalla postazione Amazon di Bedfordshire, a 35 chilometri da Londra, ha annunciato la novità italiana.

Il lavoro dei robot chiamati 'Kiva'

Certamente i robot, chiamati 'Kiva' sostituiscono egregiamente i magazzinieri umani in termini di velocità, efficienza e quantità di lavoro che riescono a smaltire in breve tempo: con un magazzino automotizzato si può fare il 15% in più di lavoro di uno tradizionale, ha precisato Perego, con un quarto della superficie in meno e costi ridotti.

Ci saranno, infatti, un quinto di addetti umani in meno.

Nella nuova struttura di 100 mila metri quadrati, i robottini porteranno interi scaffali di merci direttamente ai colleghi umani che poi le prenderanno, le impacchetteranno per poi smistare l'ordine ora che nei magazzini Amazon, attivi dal 1996 c'è di tutto, non più solo libri da spedire.

In questo modo i dipendenti non dovranno più andare da uno scaffale all'altro in cerca della merce giusta. Alcuni prodotti non possono essere stoccati dai robot e richiedono ancora il lavoro esclusivamente umano: merci ingombranti, molto voluminose o troppo delicate come i vestiti. Per il resto, il commercio elettronico è in crescita anche in Italia e i robot, che piaccia o no, saranno sempre più spesso presenti sui luoghi di lavoro perché atttivi tutto il giorno e senza problemi contrattuali.