Secondo i dati delle forze di Polizia ogni tre giorni e mezzo avviene l'omicidio di una donna in ambito familiare, mentre ogni giorno si registrano 23 atti persecutori, 28 maltrattamenti, 16 episodi di percosse e 9 di violenze sessuali. Un triste copione che si ripete in un crescendo di soprusi, di comportamenti aggressivi e intimidatori, di vigliaccheria ed omertà. In questo quadro allarmante si inserisce un nuovo odioso caso di violenza sulle donne. Un uomo ha aspettato la sua ex compagna sotto casa, per poi prenderla a calci e pugni ed allontanarsi nel buio.

È accaduto ieri sera a L’Aquila. L'aggressore, un venticinquenne del posto con precedenti, in base alla ricostruzione della Questura, avrebbe assalito la giovane donna mentre rientrava nel proprio appartamento: dopo averla attesa sul pianerottolo e dopo averla colpita alle spalle, l’ha scaraventata a terra e picchiata ripetutamente, per poi fuggire dopo svariate minacce di morte.

Da tempo l’uomo era solito alzare le mani sulla compagna. L'epilogo dei ripetuti maltrattamenti ieri, con l'ennesimo atto di brutalità: la donna, dopo aver trovato la forza di raccontare l’accaduto agli agenti di Polizia, è stata trasportata in ospedale e ricoverata in osservazione per via del trauma cranico dovuto alla violenta caduta a terra.

L’aggressore, noto alle Forze dell’Ordine, è stato rintracciato poco dopo all’interno di un bar cittadino. In un intervento congiunto della Squadra Mobile e della Volante, è stato tratto in arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia.

Secondo quanto riportato dagli inquirenti, da circa due anni la situazione fra i due era degenerata, tanto che le prime richieste di aiuto da parte della vittima risalgono al 2015, qualche giorno dopo la nascita della loro bambina.

Diverse volte l’uomo, anche sotto l’effetto di alcol, in luoghi pubblici e davanti ad altre persone, aveva aggredito e minacciato la giovane, che temendo per la propria incolumità e per quella di sua figlia, aveva più volte cambiato casa ed usciva solo se accompagnata.