Un attentato in egitto ha sconvolto i cristiani copti mentre stavano celebrando la domenica delle Palme. Due esplosioni si sono verificate nella chiesa cristiana copta di Tanta e in quella d'Alessandria d'Egitto.
Nel primo attentato si stimano 27 persone decedute, mentre nel secondo attentato sarebbero 18 le vittime. Tra coloro che si trovavano sul luogo sono rimasti feriti altrettante decine di credenti. Sono state arrestate due persone, che sono stati identificate come i diretti attentatori della tragedia. L'Isis ha comunque rivendicato tutte e due le esplosioni.
L'esplosione della moschea copta
La prima esplosione si è verificata nella chiesa copta Mar Girgis di Tanta. Secondo la tv dello Stato locale, la bomba sarebbe stata fatta esplodere a distanza. Mentre a detta della sicurezza egiziana l'ordigno sarebbe stato collocato all'interno della stessa chiesa dove sarebbe poi esploso. Secondo altre fonti sarebbe stato un attentato suicida.
In altre due chiese della località di Tanta sono stati rinvenuti altri due ordigni, che però sono stati disinnescati dalla forze di sicurezza egiziane. Gli ordigni erano stati posizionati nella moschea di Sidi Abdel Rahim di Tanta.
Si tratta di mosche dove vengono celebrate le funzioni religiose degli egiziani copti. I copti costituiscono infatti il 10 per cento degli 85 milioni della popolazione egiziana.
L'attentato ad Alessandria d'Egitto
La seconda esplosione si è verificata nella moschea di San Marco di Alessandria d'Egitto. L'ordigno sarebbe stato portato all'interno del luogo sacro da un kamikaze. I feriti rinvenuti in seguito a esplosione sarebbero 66.
Le esplosioni sarebbero state fatte detonare in coincidenza della celebrazione della domenica delle Palme.
La messa celebrata dal Papa copto sarebbe stato il momento ideale per gli attentatori islamici per far scattare l'ordigno. Tutti coloro che erano al di fuori delle moschee sono però riusciti a rimanere indenni dall'attacco terroristico. Il Papa copto Tawardis che aveva celebrato la messa all'interno della chiesa di San Marco ad Alessandria d'Egitto si trovava ancora all'interno della moschea al momento dell'esplosione, ma è rimasto indenne dall'attacco.
I due attacchi si sono succeduti uno dopo l'altro. Secondo la popolazione locale, la colpa delle vittime di tali attentati è del governo che non riesce a proteggere la popolazione egiziana.