Il "Cibercaliffato", gli hackers informatici affini all'autodenominato Daesh, ha pubblicato una nuova lista di obiettivi in un video nel quale ha nominato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Secondo il Gruppo di Intelligence SITE la maggior parte di questi nomi sono di cittadini statunitensi.
8,879 da uccidere: statunitensi in pericolo secondo la SITE
Secondo il Gruppo di Intelligence SITE, con sede a Bethesda (Maryland) che si occupa di pubblicare tutte le attività online delle organizzazioni Jihādiste, il Califfato avrebbe pubblicato un video presentando i nomi di 8,879 persone, istigando i suoi seguaci del gruppo ad ucciderli ovunque si trovino.
La maggior parte di questi nomi sono di cittadini statunitensi.
Una fonte di SITE, che sta investigando sulla fonte primaria di questa "black list", ha segnalato alla statunitense Fox News che "più di 7,000 dei nomi" inclusi nella lista -che include anche telefoni ed indirizzi elettronici- corrispondono a persone degli Stati Uniti.
"Stiamo tentando di determinare da dove provenga la lista ed identificare cosa hanno in comune tutti gli individui inclusi nella stessa", ha segnalato la stessa fonte, aggiungendo che non è la prima volta che il gruppo pubblica questo tipo di liste e che "fino ad ora non si sono verificati incidenti contro nessuno degli individui inclusi nella lista".
Ma Daesh non è nuovo a questa tipologia di minacce.
Secondo dati recuperati da SITE, entro marzo e maggio dell'anno passato hackers appartenenti al Daesh pubblicarono otto liste differenti con informazioni di 3,600 residenti di New York, più di 1,500 del Texas ed un centinaio di lavoratori del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.
Donald Trump nel mirino
Nell'ultimo video, di soli sei minuti, si può leggere il testo che recita: "Abbiamo un messaggio al popolo degli Stati Uniti e, principalmente, al vostro presidente, Donald Trump. Sapete che perseguiamo la lotta contro di voi. Sapete che i vostri contrattacchi ci fanno solo più potenti. Il Cibercallifato farà quest'anno un nuovo passo avanti contro di voi".
Quella della "black list" potrebbe essere una vendetta per l'uccisione del loro leader morto sotto bombardamenti USA.
Il maggio passato, infatti, Daesh riconobbe in un video la morte del leader del suo Cibercallifato, Osead Agha, in un bombardamento attribuito agli Stati Uniti, e dichiarò di vendicare "presto" questo attacco.