Dopo aver deciso su due piedi di bombardare la Siria, addebitando ad Assad la paternità del presunto attacco chimico che ha provocato un'ottantina di morti nei territori controllati dai ribelli, il presidente americano Trump ha contattato telefonicamente i vertici del governo sud coreano, al quale avrebbe garantito che gli Stati Uniti intendono "mandare un segnale" anche al dittatore nord coreano Kim Jong-un. Trump avrebbe reso noto di aver affrontato il "problema Pyongyang" con il leader cinese Xi Jinping, al quale avrebbe fatto presente la pericolosità dei propositi nucleari coltivati dalla Corea del Nord.

Trump accelera contro la Corea del Nord

Negli ultimi giorni Kim Jong-un non ha lanciato missili e non ha fatto niente per innalzare il livello dello scontro con gli Usa ed il governo di Seul, tuttavia è evidente come Trump abbia dato un colpo di acceleratore alla volontà di affrontare la questione. Secondo una chiave di lettura fornita da Repubblica e non solo, le bombe contro Assad rappresenterebbero un avvertimento anche al governo di Pyongyang, al quale il presidente americano avrebbe mostrato di non avere problemi ad intervenire militarmente. Cina e Stati Uniti hanno ribadito la volontà di collaborare per arrivare ad una risoluzione pacifica della questione del nucleare nord coreano, ma il tycoon avrebbe precisato di essere pronto a procedere da solo, qualora non siano raggiunti risultati soddisfacenti.

Dura presa di posizione di Kim Jong-un circa i bombardamenti in Siria

Anche il dittatore nord coreano ed i membri del suo governo hanno preso posizione dopo il blitz missilistico americano contro Assad. Un portavoce del Ministro degli esteri di Pyongyang ha affermato che il paese intende consolidare i propri sistemi difensivi, per proteggersi da un eventuale attacco statunitense.

I media nord coreani inoltre hanno evidenziato come Trump abbia bombardato un paese non provvisto di ordigni nucleari, giustificando in questo modo l'esigenza di possederne e di avere un esercito adeguatamente forte, ritenuto l'unico modo valido per proteggersi da attacchi militari. Il governo di Kim Jong-un evidenzia la volontà di portare avanti il proprio programma nucleare, nonostante la consapevolezza che il governo americano ha già pronta l'opzione militare. L'obiettivo dichiarato della Corea del Nord - che fino ad oggi ha effettuato 5 test di ordigni nucleari - è quello di dotarsi di un missile nucleare di portata intercontinentale.