Fingeva di essere un personaggio noto per minacciare vip del mondo dello spettacolo. Un messinese rischia un anno di reclusione per sostituzione di persona e violenza privata. La richiesta è stata avanzata dal pm della Procura di Milano al termine della requisitoria davanti ai giudici del tribunale del capoluogo lombardo. Vittime del siciliano la show girl Justine Mattera e la scrittrice erotica Irene Cao. I fatti contestati si sono verificati tra il 2011 ed il 2012. Nello specifico l'uomo ha chiesto l'amicizia alle due donne dopo aver creato falsi profili di Franco Trentalance (star dell'eros) e Filippo Pozzato (ciclista).

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il ventiduenne avrebbe iniziato per gioco a contattare personaggi famosi. Nel giro di poco tempo l'esperto informatico sarebbe riuscito a conquistare la fiducia della starlette e della trentasettenne friulana.

Le minacce di diffondere la conversazione in chat

In sintesi Justine Mattera credeva di conversare sulla chat di Facebook con l'amico Franco Trentalance. Successivamente il messinese è uscito allo scoperto ed ha iniziato ad intimidire la quarantacinquenne di Rockville. Il giovane ha più volte minacciato l'americana di diffondere le conversazioni private in rete. Nel corso dell'indagine è emerso che il siciliano pretendeva che la Mattera proseguisse a chattare con lui nonostante avesse scoperto la sua reale identità.

Le intimidazioni sono proseguite fin quando la donna ha deciso di denunciare la vicenda alla polizia postale.Gli inquirenti hanno accertato che il ventiduenne avrebbe operato furti d'identità anche in passato.

Il precedente da 'finto' Pozzato

Tra le vittime del siciliano la scrittrice Irene Cao con la quale aveva finto di essere il ciclista Filippo Pozzato.

Sulla delicata vicenda si è soffermato anche Franco Trentalance. 'Pensando di parlare con me Justine chiedeva informazioni legate alla mia professione'. L'attore ha riferito al Resto del Carlino che situazioni simili gli capitano spesso nella 'vita reale'. Da sottolineare che le quattro vittime della vicenda giudiziaria si sono costituite parti civile davanti ai giudici del tribunale di Milano.