Il direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Genova Walter Pardini è stato arrestato per corruzione ieri sera dalla Guardia di Finanza mentre usciva da un ristorante di Recco. Erano circa le 23:30 e l’uomo aveva appena incassato una tangente da due commercialisti ed un avvocato, per un valore di circa 7500 euro. I tre professionisti avrebbero dei problemi con il Fisco e per questo motivo hanno trasferito la sede della loro azienda napoletana a Genova, in modo da essere più vicini a Walter Pardini. Come riportato stamattina dal quotidiano la Repubblica, l’indagine è stata condotta dalla Guardia di Finanza, sulla base dell’inchiesta del procuratore della Repubblica Vittorio Ranieri Miniati e coordinata dal pubblico ministero Massimo Terrile.
Walter Pardini non era nuovo alla corruzione
Walter Pardini era arrivato a Genova all’inizio del 2016 per ricoprire l’incarico di direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate. Prima lavorava nella sede di Livorno dove svolgeva lo stesso mestiere e secondo gli inquirenti non era la prima volta che intascava tangenti. Durante tutta la mattinata sono state svolte approfondite indagini nel suo ufficio di via Fiume a Genova e nell’inchiesta sono state arrestate le altre tre persone coinvolte che hanno pagato il pizzo a Pardini per coprire certe pendenze con il Fisco. I tre rappresentanti dell’azienda di Napoli hanno trasferito la sede a Genova perché il direttore provinciale gli avrebbe promesso di intervenire sul contenzioso in cambio di denaro.
Stamattina l’Agenzia delle Entrate ha diramato un comunicato ufficiale nel quale si dice disposta alla massima collaborazione con l’autorità giudiziaria per fare piena luce sulla vicenda.
L’Agenzia delle Entrate vuole chiarire la vicenda
Tramite un comunicato stampa della direzione della Liguria, l’Agenzia delle Entrate ringrazia gli inquirenti e la sede di Genova è disposta a collaborare nell’ambito dell’inchiesta per corruzione a carico di Walter Pardini, immediatamente sospeso dal suo ruolo di direttore.
L’Agenzia condanna fermamente i comportamenti disonesti ed è disponibile ad adottare tutte le misure cautelari e risarcitorie per salvaguardare la dignità dei propri dipendenti. Nel comunicato si legge anche che l’Agenzia delle Entrate utilizza da anni sistemi di controllo per prevenire reati di corruzione e abuso di potere usando sistemi interni che prevengano potenziali comportamenti fraudolenti.