Ha lottato, ha tentato di difendersi, ma la furia del suo assassino, è stata inarrestabile. I risultati dell'autopsia effettuata dal medico legale Marco Canepa sul corpo di Janira D'Amato, uccisa a 21 anni, venerdì scorso a Pietra Ligure dall'ex fidanzata Alessio Alamia Burastero, di 20 anni, hanno fatto emergere un omicidio ancora più efferrato di quanto era emerso da una prima ricostruzione. Il suo ex le ha inferto 50 coltellate. Si erano visti per un ultimo appuntamento.
L'ultimo appuntamento, il presentimento e la trappola
Lui, Alessio Alamia Burastero, le aveva chiesto un ultimo appuntamento.
Janira aveva avuto come un presentimento, non voleva andarci, ne aveva parlato con amiche e amici, gli aveva chiesto di portarle le sue cose altrove. Ma Alessio era riuscito a convincerla ad andare nella sua abitazione a Pietra Ligure a recuperare vestiti e oggetti.
Janira lo aveva lasciato da una settimana dopo due anni, perché era diventato più geloso e soffocante che mai: non voleva lasciarla partire. Lei aveva in programma il 1 giugno di imbarcarsi su una nave perché stava frequentando l'accademia di Costa Crociera. A casa lui l'ha aspettata con un coltello a serramanico con una lama di 12 centimetri che aveva tenuto in tasca tutto il giorno.
Fendenti violentissimi, la lama del coltello si è spezzata
Probabilmente arrivata all'incontro "trappola", Janira gli ha detto che non sarebbe mai più tornata con lui. L'ex fidanzato si è scagliato con un violenza cieca contro di lei e le ha inferto 50 coltellate. La ragazza ha cercato di difendersi e forse anche di disarmarlo, come dimostrano i numerosi tagli alle mani, agli avambracci e alle braccia, rivelati dall'autopsia.
Le ferite letali sono state al collo e alla gola, ma i fendenti l'hanno raggiunta anche alle spalle, al volto, alla testa con una tale furia da spezzare la punta della lama di un coltello da sopravvivenza. Dopo l'omicidio, il ragazzo si è cambiato, lavato, è andato dalla nonna che l'ha convinto a costituirsi.
L'omicida si è avvalso della facoltà di non rispondere
Ieri c'è stato l'nterrogatorio in carcere per la convalida del fermo. Ma davanti al gip, Alessio Alamia Burastero si è chiuso nel silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Non se l'è sentito di ripercorrere quel che aveva già detto nella confessione fiume rilasciata ai carabinieri la sera dopo il delitto.
Su di lui grava l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione dal momento che aveva tenuto tutto il giorno il coltello in tasca in vista dell'incontro con la sua ex, come aveva raccontato ai militari. I suoi avvocati hanno sottolineato che è reo confesso, ma che comunque faranno istanza per chiedere una perizia psichiatrica.
Non è che l'unica strategia difensiva possibile da parte dei legali che hanno gà chiesto il rito abbreviato.
I sogni di una ragaza, una vita spezzata
Una ragazza solare che gli amici chiamavano scherzosamente 'Shaky', sempre con il sorriso: così la ricordano tutti. Amava i fumetti giapponesi, disegnare, ascoltare musica, fare volontariato e il mare. Voleva andare via da una gabbia che le stava stretta, come aveva scritto sul suo profilo, e non vedeva l'ora di imbarcarsi.
Giusto una settimana fa, aveva superato l'esame da soccorritrice e aveva appena ottenuto il brevetto della Croce Verde per poter stare a bordo delle ambulanze in emergenza. Voleva essere d'aiuto. Il magistrato ha firmato il nulla osta per le esequie. Stasera alle 20 una fiaccolata a Finale Ligure. I funerali si svolgeranno domani alle 15 nella chiesa di San Biagio a Finalborgo.