E pensare che ha lavorato ben 5 anni per smontare, una a una, le teorie e le leggi di Copernico, Newton, Keplero, Galileo ed Einstein; azzerare i fondamenti della fisica, dell'astrofisica e del nostro mondo; riscrivere in nome dell'Islam una scienza 'anomala' fondata sui versetti del Corano.
Si chiama Amira Kharoubbi, la studentessa tunisina che ha suscitato un polverone, creando un caso nazionale e internazionale: dal 2011 era al lavoro con la 'benedizione' del suo professore, Jamel Touir, a un passo dalla tesi di dottorato alla facoltà d'ingegneria dell'università di Sfax, con una pubblicazione volta a provare che la Terra è piatta e il sole le gira intorno.
Proprio come recita il Corano.
Tutto procedeva per il meglio finché sul Web si è diffusa la notizia di questa ingerenza della religione in uno studio scientifico: è montata la polemica e la Rete ha bocciato lo scritto; quindi è intervenuta una scienziata prestigiosa.
Ma non è finita qui: in un paese islamico tra i più laici e moderati quale la Tunisia è, il caso è approdato al ministero dell'Istruzione che ha aperto un'inchiesta, e c'è voluto comunque un intervento governativo perché la tesi venisse rigettata.
Il Corano contro i protagonisti della rivoluzione scientifica
La tesi 'coranocentrica', elaborata dalla studentessa con la piena approvazione del suo relatore, nulla aveva di scientifico: ha ripristinato un quadro dell'universo d'ispirazione tolemaica con una terra piatta al centro, e un sole che le gira intorno.
Qualcosa del genere aveva fatto in Occidente la Chiesa secoli fa, finché sono arrivate le scuse anche se in grave ritardo. Invece la studentessa voleva 'semplicemente' dare prova nella sua tesi di dottorato che la realtà astronomica è quella raccontata nei versetti del Corano, fare della scienza un'ancella della teologia; proprio come fanno certi imam.
Ad esempio l'aveva fatto l'imam saudita, Sheikh Bandar al-Khaibari, spiegando ai suoi studenti che, al contrario di quello che scoprì Galileo Galilei, la terra e altri pianeti non ruotano attorno al sole e che le leggi dei protagonisti della rivoluzione scientifica moderna, Newton, Keplero, Galileo fino a Einstein, andrebbero soppiantate vista la 'debolezza' dei loro fondamenti.
Ed era a un passo dalla pubblicazione, se non fosse che la notizia della sua ricerca è approdata al Web e la Rete si è scatenata. Anche una prestigiosa scienziata Faouzia Charfi, docente di fisica, conosciuta e stimata in ambito accademico e politico, ha condannato tutto ciò sul suo profilo Facebook: l'università è lo spazio del sapere e del rigore scientifico, non della negazione della scienza perché non conforme all'Islam.
L'intervento governativo boccia la tesi
Il caso è montato a tal punto che è giunto all'attenzione del ministero dell'istruzione tunisino che ha aperto un'indagine per accertare responsabilità. Il relatore ha cercato di difendere la sua pupilla dicendo che era stata incoraggiata da ricercatori americani che le avrebbero inviato pubblicazioni della Nasa, ma è stato isolato.
I membri della commissione, riportati dal clamore suscitato dai fatti a più miti consigli, hanno alla fine bocciato la tesi di dottorato evidenziando gravi mancanze di ordine scientifico ed etico. Forse quel che è accaduto in un paese islamico moderato, è solo la punta dell'iceberg di oscurantismi culturali ben più radicati e pericolosi.