Sono diciotto i punti di "contestazione e censura di fatto e di diritto" della sentenza di condanna di Veronica Panarello indicati nell'atto di appello depositato dall'avvocato Francesco Villardita nella cancelleria del tribunale di Caltagirone, in provincia di Catania. Il legale chiede l'assoluzione piena per la donna già condannata a trent'anni di carcere in primo grado, col rito abbreviato, per il delitto del figlio, il piccolo Loris Stival, ucciso in Sicilia, a Santa Croce Camerina (Ragusa) il 29 novembre 2014. Uno dei più efferati casi di Cronaca Nera degli ultimi tempi.

Il piccolo è stato prima strangolato e poi buttato in un torrente vicino al castello di Donnafugata.

Infanticidio Loris Stival, verso il processo d'appello

Nell'atto di appello contro la sentenza di primo grado, l'avvocato Villardita contesta il passaggio della sentenza emessa dal gup di Ragusa in cui la donna, comunque ritenuta in grado di intendere e di volere da una perizia psichiatrica collegiale, viene considerata presumibilmente affetta dalla sindrome di Medea. Un punto su cui si sofferma il legale nell'atto di appello, perché "se così fosse l'autodeterminazione della Panarello - secondo l'avvocato Villardita - era limitata da un quadro clinico che l'ha portata all'azione criminosa". Da qui la richiesta del riconoscimento delle attenuanti generiche negate dal gup.

Sotto accusa, da parte della difesa, anche le perizie medico legali e la tempistica dell'omicidio.

La difesa chiede che Veronica Panarello venga assolta

Secondo il legale Veronica Panarello "non avrebbe avuto il tempo, né la forza per fare tutto da sola", quindi viene chiamata in causa un'altra persona. Come si ricorderà, la donna ha accusato il suocero ma i giudici non le hanno dato credito e lui li ha convinti della sua estraneità al delitto.

Il penalista chiede inoltre che venga svolto un confronto all'americana tra Veronica Panarello e Andrea Stival. La donna racconta che erano amanti e accusa il suocere di avere ucciso il bimbo per paura che rivelasse al padre la loro relazione extraconiugale. Questi alcuni dei 18 motivi contenuti dell'atto di appello per i quali l'avvocato Villardita chiede l'assoluzione della mamma del piccolo Loris Stival.

Mamma di Loris: vivo condanna con dolore ma ho fiducia

Veronica Panarello continua intanto dal carcere a dichiararsi innocente. ''Vivo la condanna - ha detto la donna nei giorni scorsi a Mattino 5 su Canale 5 - con immenso dolore, ma - ha sottolineato - sono sempre fiduciosa. Un giorno o l'altro - ha aggiunto la Panarello - sono certa mi crederanno". La donna ha detto che farà di tutto per dimostrare la sua innocenza "fuori e dentro da qui", ha detto dal carcere di Catania. "Adesso e dopo la presentazione dell'appello - ha proseguito la mamma siciliana ritenuta condannata per il delitto del figlio - è difficile, sto vivendo momenti di grande ansia''.