Nella giornata di giovedì 6 aprile è andato in “scena” un nuovo atto della questione Stato Italiano contro Fabrizio Corona. In questa data è stato effettuato l’interrogatorio all'ex re dei paparazzi della durata di circa 6 ore. L’uomo, rispondendo alle domande del PM Alessandra Dolci ed in seguito a quelle dei suoi legali Ivano Chiesa e Luca Sirotti, ha ribadito la sua linea di difesa in merito all'accusa di intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione della regolamentazione patrimoniale sulle misure di prevenzione.

Ricordiamo che l’imputato è stato accusato di tali crimini a seguito del ritrovamento di 1,7 milioni di euro reperiti all’interno di una controsoffittatura dell’appartamento della sua collaboratrice Francesca Persi.

Fabrizio Corona parla di Belen Rodriguez

Durante lo svolgimento dell’interrogatorio Corona ha tirato in ballo anche la sua ex compagna Belen Rodriguez: “io e Belen eravamo come Bonnie e Clyde, trasformavamo in oro tutto quello che toccavamo, abbiamo guadagnato dei soldi folli”.

Nel tentativo di “giustificare” la presenza di tutto quel contante, l’ex re dei paparazzi li ha definiti come il frutto “nero” di tutto il suo lavoro dal 2008 al 2012. Ha poi confessato di aver intimato lui alla Persi, donna perdutamente innamorata dell’imputato peraltro, di nascondere quei soldi murandoli per evitare di incorrere in problemi legali.

Alcune confessioni di Corona durante l’interrogatorio

Tra i guadagni dell’ex fotografo vi erano anche le “provvigioni” ricavate da alcune attività inerenti “seni rifatti e liposuzioni”.

Nel caso specifico, l’uomo consigliava ad alcune persone di recarsi presso un determinato chirurgo per sottoporsi ad interventi del genere sopra citato e in cambio otteneva dal medico in questione un “ringraziamento” di natura, chiaramente, economica. Così ha fatto anche il calciatore Iturbe, il quale voleva "rilanciare" l'immagine della sua fidanzata.

Così, Corona ha immediatamente dato luogo al suo piano diabolico.

L’ultima dichiarazione rilevata da questa fase del processo riguarda le modalità in cui conservava tutti quei soldi: “li raccoglievo e li mettevo in tre cassette di sicurezza, due delle quali erano intestate ad una mia amica”. Con il passare del tempo, poi, l’ipotesi del carcere si è fatta sempre più strada e l’uomo ha iniziato a fare uso smodato di cocaina e, di conseguenza, si è fatta strada la necessità di nascondere quei soldi murandoli e togliendoli dalle cassette di sicurezza.