Nell'ambito del caso dell'omicidio di Sara Di Pietrantonio, il pm Maria Gabriella Fazi ha chiesto l'ergastolo per l'ex fidanzato della giovane. Sara fu strangolata e bruciata il 29 maggio 2016, in via della Magliana a Roma. Il ragazzo, che non era presente all'udienza, si trova attualmente in carcere ed è accusato di diversi reati, dall'omicidio volontario aggravato allo stalking, dall'occultamento di cadavere all'incendio.
Fazi ha espresso alcune motivazioni a sostegno della sua richiesta, parlando dei messaggi che sarebbero stati inviati a Sara con minacce di vendetta a causa dell'inizio di una nuova relazione con un altro giovane.
In particolare uno dei messaggi ricevuti proprio dalla vittima, Sara Di Pietrantonio, avrebbe recitato: "Ti rovino la vita a te e a lui, tu devi soffrire come stai facendo soffrire me". Inoltre, secondo quanto riferito dalla pm, Vincenzo Paduano avrebbe seguito in modo ossessivo per almeno una settimana Sara. E, ha spiegato, non avrebbe mai chiesto perdono.
Il pedinamento
Sarebbero stati proprio gli inquirenti a trovare delle tracce di un presunto pedinamento da parte di Paduano nei confronti della giovane. Sarebbero stati analizzati i dati provenienti dal navigatore satellitare dell'automobile del ragazzo, che conteneva i percorsi effettuati da Paduano sette giorni prima del delitto.
Paduano sarebbe stato più volte sotto casa della giovane, in seguito la sua posizione sarebbe stata registrata nei pressi della casa del nuovo fidanzato di Sara e poi vicino l'Università frequentata dalla giovane e fuori dalla palestra in cui si recava la sua ex fidanzata.
La dinamica dell'omicidio
L'attenzione si è soffermata anche sul tentativo di incendio dell'auto del nuovo fidanzato di Sara, che sarebbe avvenuto nel mattino del 28 maggio, e sulla dinamica del delitto. Questa è la ricostruzione che è stata fatta della vicenda. Paduano sarebbe uscito dal luogo di lavoro lasciando il cellulare sulla scrivania.
Poi avrebbe individuato Sara nei pressi della casa del nuovo fidanzato. In seguito l'avrebbe raggiunta sulla strada del ritorno a casa, in particolare su via della Magliana, dove si sarebbe appostato.
Paduano avrebbe speronato l'auto di Sara, l'avrebbe fatta scendere dalla macchina e, in seguito ad una discussione, l'avrebbe strangolata e data alle fiamme utilizzando della benzina che avrebbe acquistato in precedenza.