Nel Nord Europa torna la paura terrorismo.
Questa volta la città colpita è Stoccolma, capitale svedese e una delle città multietniche per eccellenza, esempio per molti di civiltà e integrazione culturale.
Intorno alle 15, un camion si lancia in una delle strade principali per il passeggio della capitale, per poi schiantarsi contro un centro commerciale. Si parla di almeno 3 vittime e una decina di feriti.
Per il primo ministro svedese Stefan Lofven non ci sono dubbi: è terrorismo. “Tutto indica che si è trattato di un attentato. La Svezia è stata attaccata con un terribile atto terroristico" dice Lofven.
Immediatamente si parla di terrorismo, il killer fugge, c’è paura nelle strade e la polizia ordina di restare in casa. Intanto, analizzando le telecamere di sorveglianza, la polizia lascia subito l’identikit del sospettato: felpa grigia, giacca con cappuccio verde.
Intanto si avvertono spari nella zona vicina al luogo dell’attentato, almeno così dicono delle testimonianze, ma è poco chiaro se fossero spari della polizia o di altri.
Arresto di un sospettato che dice “Sono io il killer”!
Intanto parte la caccia al sospettato. Poi circola voce che sia stato arrestato qualcuno. Una persona. Ma la polizia inizialmente smentisce.
Poi arriva la conferma dell’arresto. Nella zona nord di Stoccolma, la polizia ferma un sospettato.
Corrisponde alle immagini diffuse per l’identikit e lui stesso confessa di essere stato lui l’autore del vile attacco. Ma la polizia ancora non conferma che l’uomo arrestato e quello delle immagini dell’identikit, siano realmente la stessa persona.
Il livello di allerta resta alto e la polizia invita a non uscire e soprattutto a non avvicinarsi alla zona colpita oggi.
Chiusa anche la metropolitana e limitato il traffico sul ponte di Oresund, il ponte che collega Svezia e Danimarca.
Pare che il camion sia stato rubato mentre l’autista era intento nello scarico di merci in un ristorante. Il killer è salito rubando il camion e secondo testimonianze, tra cui quelle dell’autista stesso, aveva indosso un passamontagna.
Stoccolma ricorda l’attentato del 2010
La zona colpita oggi dall’atto terroristico è la stessa che nel 2010 vide un doppio attentato con due autobomba con gas liquefatto, che esplosero a poca distanza di tempo l’una dall’altra. Fu il primo attacco kamikaze che si verificò nei Paesi scandinavi e oggi alla mente ritorna la paura come allora. Allora non ci furono vittime, ma solo feriti (probabilmente per un caso, dato che il quantitativo di gas poteva creare danni ben più seri). Venne ritrovato il corpo di uno degli attentatori e fu identificato in un iracheno che viveva in Svezia da tempo.