Quanto conosciamo della storia dell'Olocausto? Molto, ma non abbastanza. Quello che sappiamo è ciò che i Paesi vincitori della seconda guerra mondiale hanno voluto rendere pubblico e tramandare. L'argomento è poi diventato oggetto della letteratura e del cinema, abbiamo rispolverato storie di uomini e donne che erano cadute nel dimenticatoio. Ogni capitolo ha aggiunto qualcosa di nuovo ad uno dei libri più neri dell'intera storia dell'uomo. Ora, probabilmente, possiamo sapere tutto, anche quello che per anni è stato tenuto sotto segreto. Le Nazioni Unite hanno reso pubblici migliaia di documenti relativi all'Olocausto nazista che sono stati top secret per decenni.
La presentazione di questa iniziativa è avvenuta lo scorso 21 aprile a Londra, presso la Wiener Library che ha messo a disposizione degli utenti un archivio consultabile online.
Una nuova prospettiva a 360 gradi
"Si tratta di risorse immense - spiega lo studioso Dan Plesch - che ci permetteranno in via definitiva di combattere il negazionismo, sono documenti e testimonianze che non erano mai state rese pubbliche prima d'ora tramite le quali sarà possibile offrire nuove prospettive storiche, non solo sui fatti relativi alla seconda guerra mondiale, ma anche al dopoguerra ed al modo in cui l'Occidente ha trasmesso le conoscenze sullo sterminio perpetrato dai nazisti". L'archivio della Commissione sui crimini di guerra era nato nel 1943, dunque oltre due anni prima del processo ai principali criminali nazisti che venne incardinato a Norimberga nel novembre del 1945.
Da questi documenti si evince, pertanto, che gli Alleati avevano un quadro abbastanza chiaro di quanto avveniva nei lager costruiti dal regime tedesco nei territori occupati dell'Europa dell'est, già prima che la guerra fosse conclusa.
Il contributo del governo polacco
Tra i maggiori contributi forniti all'archivio figura quello del governo polacco in esilio, da parte del quale sarebbero pervenute una serie di "prove dettagliate" sullo sterminio nei campi di Auschwitz e Treblinka, che sarebbero state fatte uscire in gran segreto dai territori occupati prima della fine della guerra.
Tra le testimonianze dirette, quella di Harry Odgen, un militare britannico catturato la prima volta dai tedeschi in Norvegia nel 1940 e, successivamente, fuggito dalla prigionia. Odgen si era unito alla Resistenza polacca, ma venne scoperto, arrestato e trasportato ad Auschwitz, in uno dei campi satellite del lager principale.
Altri documenti sarebbero invece relativi alle responsabilità personali di Adolf Hitlter in alcuni massacri commessi dalle SS, soprattutto nella ex Cecoslovacchia dove le milizie naziste avrebbero eseguito direttamente gli ordini del capo del Terzo Reich. Inoltre, le prime nazioni a chiedere giustizia per i crimini del nazismo furono la Polonia e la Cina, alle quali si aggiunsero in un secondo momento Stati Uniti, Regno Unito ed URSS, i Paesi che avevano vinto la guerra e che coordinarono il procedimento giudiziario a Norimberga.
La verità nascosta, il successivo insabbiamento
Se il primo elemento che risalta è la maggiore consapevolezza di quanto avveniva in Germania e nei territori occupati da parte dei governi che combattevano il nazismo - tutto questo ben prima di quanto è stato storicamente tramandato - l'altro è costituito da un deciso 'insabbiamento' della maggior parte dei documenti, subito dopo la conclusione del processo di Norimberga.
"Le priorità dell'Occidente erano cambiate - ha sottolineato Dan Plesch - perché la Germania post-nazista non era più un nemico da combattere, ma al contrario un alleato nella guerra fredda contro il comunismo. Pertanto, tutta la questione era improvvisamente diventata di secondo piano". Come dire che, nonostante molte verità fossero ancora da scoprire, la giustizia dell'uomo aveva trovato i suoi colpevoli a Norimberga e non c'era bisogno di ulteriori approfondimenti. L'Occidente aveva chiuso una triste pagina di Storia, molto più frettolosamente di quanto è stato lasciato intendere per oltre 70 anni, per aprirne un'altra più attuale rispetto ad un nemico ormai sconfitto.