È sicuramente curiosa la tesi di dottorato di una laureata tunisina, che in una ricerca di 5 anni ha cercato di smontare secoli di studi dimostrando, a suo dire, che la Terra sia piatta. O meglio la terra non solo sarebbe piatta ma sole e luna vi girerebbero attorno, esattamente come postulavano molti secoli fa Aristotele e Tolomeo. Lo studio della ragazza rovescerebbe, a suo dire, l’inconsistenza delle tesi di Newton, Keplero e Einstein riscrivendo dunque la cinematica attraverso una dettagliata tesi, che andrebbe finalmente a coincidere coi versetti del corano.

Il lavoro della ricercatrice, facente parte della facoltà di ingegneria dell’università di Sfax, non avrebbe creato grande scalpore se non ci fosse stata la rete a denunciarne il contenuto e a creare un vero e proprio polverone.

L’intervento ministeriale e la giustificazione del relatore

L’ intervento di Faouzia Charfi, docente di fisica e militante estremamente stimato sia sul piano accademico che su quello politico, non poteva in alcun modo lasciare indifferenti le alte sfere del ministero dell’istruzione tunisina che ha immediatamente avviato un'indagine. Gli ispettori del ministero, visto il caos creatosi attorno alla vicenda, hanno ritenuto opportuno di consigliare caldamente alla commissione di valutazione del dottorato di prendere delle opportune contromisure.

Per questi motivi, gli accademici hanno deciso di respingere la tesi di dottorato della candidata, giustificando il diniego con gravi carenze di ordine scientifico ed etico.

Naturalmente quella della commissione di dottorato appare come una retromarcia, in quanto evidentemente, pur essendo chiaro che la dottoranda non aveva saputo scindere fede e scienza come si richiederebbe a un lavoro di una certa caratura, quale una tesi di dottorato, questa comunque godeva del placet del suo relatore, Jamel Touir, personaggio abbastanza famoso, membro dell’assemblea costituente tunisina per il partito laburista Ettakatol.

Il docente ha anche inizialmente cercato di difendere la sua studentessa, affermando che le sue tesi erano state suffragate da documentazione inviatagli da ricercatori americani basate su documentazione della NASA. Notizia che non ha trovato però conferma.

Non stupisce comunque il tentativo di coinvolgimento della NASA, legata molto spesso a teorie complottiste.

Basti pensare che sin dal primo lancio sulla luna, si è creata una folta schiera di dietrologisti che ancora oggi credono che lo sbarco sul satellite terrestre sia stata solo una montatura dell’agenzia spaziale.