Niente di grave, una sciocchezza: Alberto Zangrillo, medico personale dell'ex premier Silvio berlusconi, ha subito voluto rassicurare tutti: il leader di Forza Italia è inciampato in un tappeto mentre era a cena con i figli a Portofino, ha battuto la testa e in via precauzionale stanotte ha preferito rientrare a Milano e farsi medicare in una clinica del capoluogo.
Berlusconi è un po' distratto, non è nuovo a cadute; una precedente è del 2015 nel corso di un comizio elettorale; mentre nel 2014 aveva fatto un balzo inciampando sulla pallina dell'amato barboncino Dudù della compagna Francesca Pascale.
Più o meno nelle stesse ore, un altro ex presidente del consiglio, Matteo Renzi, in volo verso Bruxelles dove ha scelto di chiudere la campagna per le primarie Pd, si è improvvisato steward Alitalia.
Un inciampo che non ferma il ritorno in campo del leader di Forza Italia
Si è trattato di un piccolo incidente, ha voluto subito comunicare il suo medico Zangrillo, seguito di lì a poco da un comunicato ufficiale di Forza Italia. Silvio Berlusconi è caduto mentre usciva da un ristorante in cui aveva cenato in compagnia dei figli e si è procurato una lieve ferita al labbro superiore. Ha preferito rientrare a Milano e recarsi alla clinica Madonnina dove è stato medicato e gli sono stati applicati 4 punti di sutura.
Sta bene ma non potrà essere presente a Pietrasanta alla manifestazione 'Ripariamolitalia' organizzata dal sindaco Massimo Mallegni e da Marcello Fiori, responsabile locale di Forza Italia.
Forse un po' distratto, l'ex premier non è nuovo alle cadute: l'ultima nel 2015 in chiusura di un comizio elettorale a Genova, ma ha saputo subito trasformare l'evento in show, prendendo il predellino colpevole dell'inciampo e dicendo che era stato messo lì dalla sinistra.
Nel 2014 invece la pallina dell'amato barboncino Dudù gli era costata un volo. Raccontò di essere letteralmente planato e di aver fatto un volo di 4 metri. Ma, cadute a parte, Berlusconi con rinnovata grinta è tornato in campo: proprio a marzo alla riunione dei seniores di Forza Italia, ha annunciato senza attendere la corte di Strasburgo che, candidabilità o no, vuole essere alla guida della prossima campagna elettorale senza che alcuno gli possa strappare lo 'scettro' di leader ricordando i 200 milioni di voti tributategli in questi anni e la sua capacità di spostare voti.
Stavolta, in caso di ritorno alla guida del paese, ha garantito una pensione minima di 1000 euro per tutti.
Renzi si improvvisa steward Alitalia
Appena qualche ora prima della caduta di Berlusconi, un altro ex premier, Matteo Renzi, decollato verso Bruxelles dove ha chiuso la sua campagna elettorale per le primarie Pd, ha voluto recitare la parte di assistente di volo e dall'interfono, dopo aver dato notizie sullo snack a bordo, le previsioni per l'arrivo in orario, ha detto che Alitalia funziona alla faccia di chi ne parla male.
Un suo 'cavallo di battaglia', evidentemente quello di fingersi steward, come quando in un discorso ai dipendenti della compagnia di bandiera tenuto nel 2015 in occasione della presentazione del nuovo marchio Alitalia, assicurò che la compagnia era solida e li invitò ad allacciare le cinture che Alitalia stava er decollare e così l'Italia tutta.
Peccato che Alitalia, dopo l'esito del referendum interno, vada irreversibilmente verso l'amministrazione controllata e la liquidazione, dopo aver perso decine di milioni al mese. Lascerà per sempre a terra 12 mila dipendenti, dal momento che nessuna delle maggiori compagnie mondiali ha manifestato la volontà di rilevarla.