La paura del 'fungo atomico' è quella di generazioni cresciute in un mondo in bilico tra due blocchi contrapposti. Negli anni '90, con la dissoluzione dell'URSS e la fine della guerra fredda, questi timori si sono dissipati. L'attuale tensione tra Stati Uniti e Corea del Nord, due paesi che dispongono dei rispettivi arsenali nucleari, ha fatto tornare di moda questo spettro di cui l'umanità avrebbe fatto volentieri a meno. Eppure, nonostante l'apparente distensione, le sperimentazioni per la creazione di nuove armi di distruzione di massa non si sono mai fermate.

Ad oggi, in tutto il mondo, esistono poco meno di 15 mila testate nucleari, alle quali va aggiunto un numero imprecisato di altre testate (tra le 150 e le 240) dislocate in Paesi europei aderenti all'Alleanza Atlantica nell'ambito del programma di condivisione nucleare avviato dopo la fine della seconda guerra mondiale.

La Russia è il Paese con più armi nucleari

Il Paese con maggiore dotazione di armi nucleari, al momento, è la Russia che ha ereditato ovviamente l'arsenale dell'URSS. Sono 7.000 le testate russe, di cui 1.790 schierate e pronte all'uso, altre 2.700 in deposito e 2.510 ritirate e pronte per essere smantellate. Gli Stati Uniti ne hanno 6.780, di cui 1.740 schierate, 2.740 accumulate e 2.300 in disuso.

Al terzo posto di questa apocalittica classifica c'è la Francia con un arsenale di 300 testate di cui 290 schierate ed il resto in deposito. La Cina ne ha 260 ma è sconosciuto il numero di quelle che sarebbero operative. Tornando in Europa, un altro Paese con armi nucleari è il Regno Unito con 215 di cui 120 pronte all'utilizzo.

Significativi anche gli arsenali di Pakistan ed India: nel primo caso sono 140, nel secondo 120, ma ambedue i Paesi non hanno alcuna testata schierata. Vale lo stesso per Israele che possiede 80 testate. Infine la Corea del Nord, al centro delle cronache internazionali di questa caldissima primavera: il regime di Pyongyang disporrebbe di meno di 10 testate nucleari, il numero non è certo e non si sa, inoltre, se queste armi sono operative o accumulate.

Per quanto riguarda il programma di condivisione nucleare, non esistono numeri ufficiali. Il numero di testate nucleari conservate da alcuni Paesi NATO dovrebbe essere intorno alle 150, ma ci sono fonti che ne stimano addirittura 240. In tal senso il primato spetta all'Italia che potrebbe avere circa 90 armi nucleari nei depositi delle basi di Aviano e Ghedi. Un numero compreso tra le 50 e le 90 riguarda la Turchia mentre Germania, Olanda e Belgio non dovrebbero superare le 20 armi atomiche a testa. I modelli di queste bombe presenti nel Vecchio continente sono Sandia B-61, tutte di fabbricazione statunitense, create a partire dalla seconda metà degli anni '60.