Donald Trump oltre ad essere pronto ad intervenire contro la Corea del Nord, ha dichiarato di essere in procinto di eseguire una valutazione per un intervento militare in Siria, in quanto si è sentito davvero stanco dopo l'attacco chimico nella provincia di Idlib, attacco che ha fatto perdere la vita a circa 80 persone, tra cui davvero molti bambini.
Attacco imminente in Siria di Trump?
Il presidente Americano Donald Trump, secondo quanto riportato, avrebbe svelato ad alcuni membri del congresso di aver domandato al Pentagono di valutare un intervento di azione militare in Siria.
La decisione finale sarà quindi nelle mani del segretario alla Difesa, che anche grazie all'aiuto del capo delle forze armate dovrà valutare tutti i pro, senza dimenticare i contro, che creerebbe un intervento militare nella Siria.
Cosa potrebbe succedere?
Il rischio di un'eventuale azione militare da parte di Donald Trump in Siria, è sicuramente quello di andare a creare una vera e propria spaccatura tra due pietre miliari del nostro pianeta, appunto gli Stati Uniti d'America e la Russia. Fino ad ora America e Russia hanno agito assieme nella lotta contro l'isis, il rischio è quindi di andare a bloccare questo tipo di cooperazione. Secondo Rex Tillerson, l'attacco chimico sferrato nella provincia di Idlib è stato causato dallo stato Siriano stesso, ed ha proseguito chiedendo quindi alla Russia stessa di valutare attentamente l'idea di continuare a sostenere e quindi aiutare il regime di Assad; la Russia dal canto suo ha continuato, andando a chiedere un resoconto dettagliato e preciso sull'attacco chimico sferrato ad Idlib.
Utilizzo del gas Sarin
Erdogan ha attaccato pesantemente il regime di Assad, dicendo che Dio chiederà il conto della strage fatta. La Turchia ha comunque eseguito diverse autopsie, per la precisione tre, nei corpi del siriani morti durante l'attacco chimico, in tutti e tre i corpi è stato trovato il gas Sarin, un'altra prova che rende quindi valida la tesi del forte attacco chimico.
La Turchia è quindi pronta ad intervenire andando a dire la sua parola. Di certo gli accordi presi in precedenza con Obama sono saltati, o comunque sono almeno variati in parte, visto l'arrivo di Donald Trump. Per questo motivo appena citato, il governo turco si aspetta altre risposte, e altre idee dal governo americano. Il punto comune resta comunque quello di non fare cadere nel vuoto questi atti gravissimi.