Dritti al cuore delle narcomafie. Ha fatto centro, questa volta la polizia di Berlino che, dopo settimane di indagini serrate, ha fatto irruzione nel tardo pomeriggio di ieri nella Buffalo Steakhouse di Mariendorfer Damm. Non solo, l'operazione si è estesa anche in altri quartieri della capitale tedesca, sei in tutto tra cui in Neukölln, Köpenick e Zehlendorf, dove i funzionari della pubblica sicurezza hanno arrestato nove uomini sospettati di appartenere alle frange dell'estremismo islamico.
Considerato l'alto rischio dell'operazione e il probabile possesso di armi da parte dei criminali gli agenti sono stati affiancati durante il blitz dalle squadre speciali anti-terrorismo
Il ristorante - già travolto in passato da ogni genere di scandali - aveva appena riaperto dopo una pausa di due anni.
Anche l'annesso club è stato sequestrato per il sospetto di attività illecite legate alle narcomafie.
Cocaina, hashish ed ecstasy
Gli uomini, di età compresa tra i 18 e i 41 anni provengono soprattutto da Iraq e Siria. Il più giovane sarebbe ancora minorenne. Sono state ritrovati, tra le altre sostanze, importanti quantitativi di cocaina, hashish ed ecstasy. La polizia e il procuratore hanno sequestrato, oltre alla droga, anche armi e dispositivi elettronici come telefoni cellulari e computer. L'orientamento islamico degli indiziati non era inizialmente oggetto della perquisizione. Le indagini e gli arresti riguardavano il traffico di droga, ha detto un portavoce dell'ufficio del procuratore.
"Questo dimostrerebbe, tuttavia, che i confini sono molto labili" - ha precisato.
Del resto è non è più un segreto che esiste una connessione certa e documentata tra droga e terrorismo islamico. Il terrorismo si alimenta in forte misura attraverso il reddito ricavato dal narcotraffico con un giro di affari di diverse centinaia di milioni di dollari.
Gli stessi kamikaze vengono imbottiti di sostanze stupefacenti per essere indotti a compiere gesti inconsulti che in condizioni di normalità non arriverebbero mai, verosimilmente, a compiere.
L'attentatore del mercatino di Natale, il giovane tunisino Anis Amri, compariva lui stesso coinvolto su entrambi i fronti. Organizzava collette tra i fratelli musulmani in una importante moschea tedesca e contemporaneamente era attivo nel traffico di droga.
Non solo la vendeva ma ne faceva anche uso.
In molti casi sono proprio giovani e giovanissimi a fare le spese di questo criminale circolo vizioso, facili esche dei più anziani per la facilità con cui ci si può procurare il denaro ma soprattutto perché in molti casi alla ricerca di un senso da dare alla propria misera vita.