Uccise barbaramente Mariangela Pezzotta insieme ad Andrea Volpe ed ora Elisabetta Ballarin ottiene l'affidamento in prova. Il delitto avvenne il 29 gennaio 2004 e balzò subito agli onori delle cronache. Elisabetta e Andrea facevano parte del gruppo 'Bestie di Satana', un 'branco' di soggetti che avevano come scopo precipuo quello di provocare dolore e uccidere. Per l'omicidio di Mariangela Pezzotta, Elisabetta Ballarin venne condannata a 22 anni di reclusione ma, adesso, il tribunale di Sorveglianza di Brescia le ha concesso l'affidamento in prova.

Significa, dunque, che un'omicida passerà molto tempo fuori dal carcere.

Elisabetta Ballarin aveva già ottenuto la semilibertà

Elisabetta Ballarin aveva solo 18 anni quando trucidò la Pezzotta con l'altra 'Bestia di Satana' Andrea Volpe. Era giovane Elisabetta, eppure fu capace di uccidere Mariangela. Oggi la Ballarin ha 30 anni e, da tempo, ha iniziato un nuovo percorso. Un iter improntato sull'onestà e sulla legalità. La trentenne ha conseguito la laurea specialistica in Grafica e comunicazione un paio di anni fa; nel 2012, invece, quella triennale all'Accademia Santa Giulia. Sembra che la ragazza, oggi, sia una persona diametralmente opposta da quella che, 13 anni fa, uccide la povera Mariangela Pezzotta.

All'epoca c'erano le Bestie di Satana di mezzo, una setta terribile, fondata sul terrore e sulla crudeltà. Elisabetta Ballarin aveva già ottenuto la semilibertà, rientrando solo di notte nel penitenziario di Verziano, nel Bresciano; d'ora in avanti non sarà più obbligata neanche a dormire in carcere. Una decisione, quella presa dal tribunale di Sorveglianza di Brescia, che forse solleverà qualche polemica.

I presunti sconti dei magistrati alle Bestie di Satana

Si è parlato spesso delle Bestie di Satana e dei presunti sconti dei giudici agli ex adepti finiti in carcere. Elisabetta Ballarin, infatti, non è l'unica ad avere ottenuto la semilibertà ed ora l'affidamento in prova. L'ex seguace della setta Pietro Guerrieri, ad esempio, vive dal 2013 in una comunità.

In principio venne stato condannato a 16 anni di reclusione; poi, in Appello, la pena venne ridotta di oltre 4 anni. In soldoni, Pietro ha passato in carcere solo 7 anni. Eppure fu proprio lui, secondo i giudici, colui che scavò le fosse in cui vennero gettati i cadaveri di Fabio Tollis e Chiara Marino. Guerrieri aveva sottolineato più volte che avrebbe voluto lasciare le Bestie di Satana ma era costantemente minacciato di morte. 'Quello che ho fatto, l'ho fatto perché ero obbligato a farlo', disse Pietro ai magistrati.