Un litigio finito nel sangue come fosse stato un duello d'altri tempi tra uomini "d'onore", con la differenza che in questo caso uno dei due sfidanti era disarmato. Due quindicenni lunedì sera si sono affrontati in un uliveto nelle campagne buie di Mileto in località Calabrò, nella provincia di Vibo Valentia. A soccombere tra i due, è stato Francesco Prestia Lamberti, 15 anni, ucciso dal contendente armato, Alex P., 16 anni, con tre colpi di pistola. Poi l'omicida minorenne alle 23 è andato dai carabinieri di Mileto e ha confessato il crimine indicando agli inquirenti il punto esatto dove avrebbero trovato il corpo della vittima.
Forse dietro l'omicidio c'è una lite per motivi passionali.
Il litigio tra due coetanei tra gli olivi finisce nel sangue
Alex P, 16 anni e Francesco, 15, frequentavano la stessa scuola, l'istituto tecnico Enrico Fermi di Mileto, a volte uscivano insieme la sera, erano amici nella vita e su Facebook. Ma ieri sera qualcosa è cambiato per sempre. L'omicida, che è figlio di un pregiudicato, un boss della zona, al culmine di un litigio in aperta campagna, dopo che si erano già picchiati, ha estratto dalla tasca una pistola, di proprietà di suo nonno, che la deteneva legalmente, e l'ha colpito uccidendolo. Poi il sedicenne si è costituito. La città di Mileto stamattina è stata sconvolta dalla notizia della morte del giovanissimo concittadino Francesco che avrebbe dovuto compiere 16 anni a luglio.
Nessuno si capacita di un delitto tanto violento per mano di un altro minorenne.
Il profilo dell'omicida e della vittima
Molto conosciuto sul territorio, Alex P. è figlio di un boss della 'ndrangheta del vibonese. Il padre e i fratelli mesi fa erano stati arrestati su ordine della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro nell'ambito dell'operazione "Stammer" con l'accusa di traffico internazionale di stupefacenti: 8 tonnellate di cocaina provenienti dal Sud America.
Una faccia da bambino, il figlio del boss si divertiva a pubblicare su Facebook strani fotomontaggi in cui fingeva d'essere stato arrestato per droga o di far parte delI'Isis. La vittima, Francesco Prestia Lamberti, il più piccolo tra i due, sembrava più grande della sua età, ed era conosciuto per essere un bravo ragazzo, uno sportivo che militava nella squadra di calcio del paese, studioso ed educato.
Un tratto, quello dell'educazione, che si rintraccia anche scorrendo il suo profilo Facebook, oggi affollato di messaggi di condoglianze e di affetto da parte di tanti amici increduli e addolorati.
Le indagini
Che ci facevano ieri in tarda serata i due minorenni in aperta campagna, in un luogo fuori mano, isolato e al buio? Si sarebbero dati appuntamento lì per chiararire una questione in cui c'è di mezzo forse l'interesse per una stessa ragazzina. Però a quell'appuntamento l'omicida ci è arrivato armato di pistola. Come ne sia venuto in possesso è ora oggetto di indagine. Secondo alcune testimonianze, ci sarebbe stato già un precedente litigio tra i due con spintoni e parole grosse. I carabinieri della compagnia di Vibo Valentia e quelli della stazione di Mileto conducono le indagini con il coordinamento della procura dei minorenni di Catanzaro.
Assistito dai suoi legali, in queste ore l'omicida di 16 anni si trova nella caserma dei carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia. Sta rispondendo alle domande del magistrato per individuare il movente del delitto.