Nuovi casi di Ebola di sono verificati in questi giorni nella zona di Likati, nella Repubblica Democratica del Congo. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato, dalla propria sede di Ginevra, che è stato attivato un centro di trattamento per l'Ebola e un laboratorio mobile nella zona colpita dalla malattia. Attivati dall'Oms e dall'Onu.

I dati ufficiali

Momentaneamente sono stati confermati 3 morti a causa dell'Ebola, mentre sono 20 i casi di contagio e 19 quelli sospetti. Le persone considerate a rischio sono oltre 400. Il direttore esecutivo dell'Onu, Peter Salam, ha spiegato che si sono attivati sia da Ginevra che dalla sede africana dell'Oms per arginare il problema.

Inoltre partecipano anche l'Unicef, World Food Programme e alcune Ong, mentre l'assistenza logistica è gestita dall'Onu. La decisione su che tipo di vaccino utilizzare non è ancora stata presa. Si pensa di impiegare quello in fase sperimentale, utilizzato peraltro nella epidemia di due anni fa. Fonti ufficiali fanno sapere che sono disponibili più di 300mila dosi di questo vaccino. La decisione comunque neccessità dell'approvazione da parte della Repubblica Democratica del Congo. Probabilmente verrà presa dopo che le autorità avranno un quadro più completo della situazione, determinando con esattezza l'estensione del focolaio. Altro dato che sarà tenuto in considerazione è la difficoltà di conservazione del vaccino, -80 gradi, cosa molto difficile da gestire.

La zona colpita è una delle più impervie del paese. Gli esami effettuati hanno stabilito che il ceppo responsabile del focolaio è 'Zaire', considerato il più letale ed è lo stesso che ha causato la morte di migliaia di morti nel 2014 in Guinea, Sierra Leone e Liberia.

L'Ebola si è manifestata per la prima volta nel 1976. I vaccini esistenti sono in fase di sperimentazione.

L'ultima epidemia di Ebola registrata nel periodo 2014-2016, in Africa, ha causato 11.325 morti. Per far fronte al problema è stato utilizzato il vaccino sperimentale che potrebbe essere somministrato anche in questo caso.

Grazie agli ottimi risultati ottenuti, pubblicati sulla rivista Lancet, la ditta Merk in quel periodo si è detta disposta a procurare 300 mila dosi nel caso dovesse insorgere una nuova epidemia. L'unica incognita rimane la durata della copertura. La malattia, causata da un virus, è chiamata anche febbre emorragica da virus Ebola. E' molto pericolosa per l'uomo, il contagio avviene attraverso il contatto con le secrezioni, sangue o altri fluidi corporei infetti. L'incubazione dura dai 2 ai 21 giorni, con una conseguente comparsa di febbre, mialgia, cefalea peggiorando nei giorni successivi attraverso la presenza di nausea, vomito, diarrea accompagnata spesso da sangue e muco. Successivamente si evolve con fenomeni emorragici, anche gravi, e la formazione di danni a diversi organi e apparati. La letalità varia dal 25% al 90%.