Durante il forum internazionale tenutosi in Cina dal 14 al 15 maggio il presidente Xi Jimping ha presentato al mondo la sua nuova iniziativa commerciale. Ben 24 nazioni sono state chiamate nel paese del sol levante a dare un'opinione sulla Belt and Road Initiative, la Nuova Via della Seta, progetto il quale implicherà vantaggi e svantaggi per gli stati coinvolti. Il piano comprende l'applicazione concreta di pechino alla costruzione di nuove infrastrutture su scala internazionale, le quali garantirebbero una rivoluzione commerciale al mondo, di dimensioni epocali.

Cina: innovazione ed investimenti

Pechino prevede un investimento di cifre esorbitanti per la costruzione dell'opera monumentale. 900 miliardi di dollari è la somma, 64 paesi coinvolti ed un giro d'affari da capogiro. La rotta commerciale attraverserà l'Asia con treni ad alta velocità e l'Oceano Indiano per via marittima. Le infrastrutture prevedono investimenti smisurati e al forum di Pechino proprio questi sono stati sinonimo di contestazione. La Cina ha infatti intenzione di attuare da sé la costruzione delle ferrovie, rappresentando di fatto una supremazia in termini progettuali. Garantendosi gli appalti delle linee, Pechino potrebbe sì predisporre anche i paesi meno sviluppati al passaggio della via, ma ciò implicherebbe il sorgere di debiti per gli stessi.

La maggior parte delle nazioni coinvolte non ha infatti i mezzi innovativi e la manodopera qualificata per la costruzione delle infrastrutture. La Cina, in tal modo, potrebbe assicurarsi un ruolo di predominio sugli stati coinvolti, attraverso un'opera di investimento in denaro che il paese dovrà poi rimborsare.

Nuova rotta commerciale

Certo è vero che la Nuova via della Seta comporterà ricchezza per i paesi coinvolti, rivoluzionando di fatto le principali vie commerciali tra occidente ed oriente. Ad oggi, queste sono rappresentate dalla Transiberiana in Russia e dalla ferrovia intercontinentale Chongqing-Duisburg. La nuova via prevede l'applicazione di treni ad alta velocità, e la rotta marittima avrà lo scopo di aumentare il numero delle merci trasportate.

La ferrovia prevede infatti meno tempo delle navi per il viaggio, ma queste ultime sono in grado di trasportare sino a ventimila container, contro i meno di 100 possibili ai treni. L'iniziativa cinese ha visto una significativa attrattiva per l'Europa, soprattutto da parte delle nazioni ad est del continente. La Nuova via della seta potrebbe però comportare per l'Unione un rischioso ruolo egemone da parte di Pechino.

Egemonia orientale

La Cina infatti ha già investito molto nell'ultimo periodo in est Europa, arrivando a possedere molti punti strategici nel territorio, come per esempio l'Aeroporto di Tirana, in Albania, acquistato da Pechino nel 2016. Oppure la ferrovia Atene-Budapest, costruita dalla Cina, o il porto del Pireo, in Grecia, sotto controllo cinese e posizionato proprio sulla via della nuova rotta commerciale.

La Cina comporterebbe di fatto innovazione e ricchezza in Europa attraverso la nuova iniziativa costruttiva, rischiando però di costituire un pericolo per il vecchio continente, rappresentato questo dalla supremazia commerciale e finanziaria di Pechino, la quale si potrebbe facilmente trasformarsi in egemonia politica.