Tema delicato, incline alle strumentalizzazioni. Il raduno nazionale degli alpini di Treviso è stato teatro di una dichiarazione che farà discutere davvero molto. A farla la #Ministra della Difesa Roberta Pinotti, che ha affrontato il tema della leva obbligatoria sottolineando come sia una soluzione al vaglio anche in altri paesi europei, e soprattutto evidenziando come la #leva debba essere un modo per:
"Riproporre a tutti i giovani e alle giovani un momento unificante, non più solo nelle forze armate ma con un servizio civile allargato a tutti"
Non un clone della vecchia Naja, quindi, ma un'idea dal più ampio respiro, per non riproporre la formula precedente, nata nel 1861, e rimasta in vigore per 144 anni.
Cosa fanno gli altri?
Come detto, il servizio militare obbligatorio non è un'idea solamente italiana, e che da noi è stato abolito nel 2004. La Svezia ha deciso di reintrodurre la leva obbligatoria, sospesa nel 2010, per rispondere alle crescenti tensioni con la Russia, da sempre vicino ingombrante per la penisola scandinava, ed è dello stesso avviso la Francia del neopresidente Emmanuel Macron, da sempre aperto al dialogo su questo tema, che ha pensato ad una mini-leva di un mese, dopo l'abolizione ormai vent'anni fa del presidente Jaques Chirac.
La proposta
La Ministra #Pinotti ha precisato alcuni aspetti della sua proposta, a cominciare dalla vera e propria leva militare:
"Per le missioni internazionali abbiamo bisogno di militari professionalmente preparati e qui la leva obbligatoria non sarebbe lo strumento più idoneo".
Nessuna leva obbligatoria per le missioni più complesse, dunque. Ma allora di cosa si sta parlando?
Più che di leva, si parla di servizio civile, questo si obbligatorio, con un particolare focus sull'utilizzo dei volontari per aspetti riguardanti la sicurezza sociale.
Ecco il vero punto della proposta della Ministra, un servizio civile che tutti i giovani possano esercitare dove meglio credono.
"Vi sono molti ambiti nella Difesa che si possono prestare anche a una presenza volontaria" ha precisato Roberta Pinotti, ed il nuovo servizio civile obbligatorio sarebbe da intendere anche come un'esperienza di arricchimento culturale per i ragazzi e le ragazze italiane, per favorire l'"uscita di casa" dei più giovani, e configurarlo come un momento unificante.
Si attendono successive specificazioni e delucidazioni, soprattutto per quelli che sono gli ambiti della Difesa operabili da volontari.