Devono rispondere di omicidio volontario a scopo di rapina due minorenni incensurati di 15 e 17 anni, fermati dai carabinieri dopo la tragica morte di Giuseppe Dibello, un pensionato di 77 anni che l'altro giorno era in compagnia di un amico a Cala Verdegiglio (monopoli), quando è morto cadendo dalla scogliera, dopo un volo di due metri.
Sarebbero stati i due minorenni a spingere l'uomo in acqua, per motivi che ancora devono essere chiariti. Il fermo dei due minori, che erano stati già sentiti nella notte di martedì dopo la terribile vicenda, è stato disposto dalla Procura presso il Tribunale per i minori di Bari, dopo che la magistratura ordinaria ha trasmesso gli atti per competenza, ed eseguito dai carabinieri.
I ragazzi sono ora detenuti nel carcere minorile Fornelli di Bari, in attesa di essere sottoposti ad interrogatorio per la convalida dell'arresto, necessario per evitare un'eventuale fuga.
La ricostruzione degli ultimi momenti di vita del pensionato
L'indagine dei carabinieri ha permesso di ricostruire gli ultimi momenti di vita del povero pensionato. Con l'amico Gesumino Aversa, di 75 anni, Dibello è arrivato a bordo della sua auto a Cala Verdegiglio, lungo la scogliera a nord di Monopoli. Aveva appena ritirato la pensione e aveva in tasca tutto il denaro.
Prima di incamminarsi verso la scogliera per fare una passeggiata, i due amici sono andati a un bar per prendere un caffè e giocare al "Gratta e Vinci".
In quel momento sarebbero stati notati dai due minori, che poi li avrebbero seguiti a piedi fino alla scogliera. Sarebbe nata una discussione, con Dibello e Aversa che sarebbero stati aggrediti al culmine del diverbio, le cui cause sono ancora ignote. I due uomini sarebbero stati di di spalle quando sono stati spinti verso il mare.
Ad avere la peggio è stato Dibello, che nella caduta di un paio di metri ha sbattuto la testa contro gli scogli ed è morto sul colpo, finendo in acqua. Sarà l'autopsia che il medico legale Antonio De Donno eseguirà venerdì 5 maggio, a stabilire le cause esatte della morte. Aversa, anche lui spinto in mare, si è salvato perché è caduto direttamente in acqua, senza urtare scogli.
Proprio il sopravvissuto - ora sotto choc - ha recuperato il corpo dell'amico morto, aiutato da altri ragazzi che erano sul posto e hanno chiamato i soccorsi.
Decisive le testimonianze e le immagini delle telecamere
Il racconto del superstite, confermato dalle immagini delle telecamere di sorveglianza di un vicino stabilimento, ha permesso di rintracciare i responsabili. Decisiva è stata anche la testimonianza fornita dai quattro adolescenti che hanno soccorso Aversa, e che hanno visto i due aggressori scappare in direzione opposta. Quando il pensionato è stato ripescato dall'acqua, aveva ancora in tasca tutto il denaro. Gli inquirenti ipotizzano che l'aggressione sia maturata durante una tentata rapina, e che l'intenzione di impossessarsi dei soldi da parte dei minori sia stata soppiantata dal diverbio scaturito con i due anziani, culminato negli spintoni e nella tragica caduta.
I fermati - che erano già stati sentiti la notte del tragico fatto - non hanno ammesso quanto loro addebitato, ma sono caduti più volte in contraddizione di fronte alle contestazioni che gli sono state mosse dagli inquirenti. La tragedia ha sconvolto la comunità di Monopoli dove Dibello, ambulante in pensione, era conosciuto e benvoluto da tutti.